Fantozzi va in pensione è un film del 1988 diretto da Neri Parenti, con Paolo Villaggio.
Sesto capitolo della saga fantozziana, si distingue dai precedenti soprattutto per l’ambientazione di fondo: le avventure del ragioniere non si svolgono più sul luogo di lavoro, dato che egli ha ormai raggiunto l’età pensionabile. Le gag e le imprese di Fantozzi assumono così una connotazione più “privata”, ma anche più malinconica perché l’ambizione di questa pellicola è anche quella di rappresentare gli umori, i disagi e le preoccupazioni dei neopensionati.
Il film, che vede la partecipazione di attori che ricorrono nei vari episodi (oltre a Paolo Villaggio anche Plinio Fernando, Anna Mazzamauro e Gigi Reder), è il primo in cui compare Bongo (qui però chiamato Piero), genero di Fantozzi in quanto marito della figlia Mariangela.
Infine, rispetto ai precedenti capitoli della saga, la trama appare più unitaria e diventa complesso dividere le varie fasi della pellicola in episodi.

  • La scena in cui Fantozzi e la Signora Pina vanno al cinema a vedere per sbaglio il film erotico Le casalingue è stata girata all’interno del Cinema Splendid (all’epoca un vero cinema a luci rosse), a Roma
  • La scena in cui Fantozzi incontra la Silvani fuori dal supermercato è stata girata in prossimità di un’area commerciale in viale dell’Oceano Atlantico, al quartiere Eur di Roma.
  • La corsa del protagonista sulla Bianchina si svolge in piazza Barberini.

Il San Bernardo di Fantozzi guarda in televisione 4 bassotti per 1 danese

Nella scena in cui la signora Pina ritorna a casa dal night, dopo che Fantozzi ha scoperto il vero lavoro di sua moglie, si può notare per alcuni attimi su un mobile, la foto di Fantozzi e Filini alle Olimpiadi Aziendali del film Fantozzi subisce ancora.
La scena in cui Fantozzi, portando la nipotina al parco, cade nella fontana tentando di bere è identica a quella del film Fracchia la belva umana mentre lo stesso Fracchia cerca di dissetarsi dopo aver fatto jogging.

L’episodio in cui Pina paga di nascosto lo stipendio al marito per il suo finto lavoro è ispirato al film di Totò Il comandante