Il 24 novembre 1991 il mondo intero piangeva la morte di Freddie Mercury, spentosi appena un giorno dopo aver comunicato al mondo intero di essere malato di AIDS. Se ne andò a Londra, nella sua casa di Logan Place e i funerali si svolsero al Kensal Green Cemetery, celebrati da due sacerdoti zoroastriani. Alla funzione parteciparono soltanto trentacinque persone tra cui i suoi genitori, la sorella Kashmira con il marito, i suoi compagni di band John Deacon, Brian May, Roger Taylor, Mary Austin e i cantanti Elton John e David Bowie. Il feretro venne accompagnato nella cappella al suono delle cover di Aretha Franklin di Take My Hand, Precious Lord You’ve Got a Friend.

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A 30 anni esatti dalla morte di Freddie, Brian May ha partecipato al programma televisivo Good Morning della emittente britannica ITV per ricordare l’amico e cantante con cui ha scritto la storia del rock con i Queen. Secondo quanto ha rivelato il suo compagno Jim Hutton, Freddie Mercury è risultato positivo all’AIDS nell’aprile del 1987, e ha mantenuto a lungo il segreto con la stampa e con la sua famiglia. Ne parlò però ai suoi compagni di band Roger Taylor, Brian May e John Deacon. Un segreto difficile da conservare e tenere nascosto. «È stato un periodo difficile, ma ci ha unito come famiglia. Abbiamo cercato di stare uniti per rendere la vita di Freddie più facile. Abbiamo cercato di tenere le arpie lontane e di proteggerlo» ha detto Brian May in collegamento a Good Morning. «I fotografi, tutti, cercavano di spiare dalle finestre per vederlo. È stato un momento molto duro».

Il ricordo più bello per Brian May è quello delle session ai Mountain Studios di Montreaux, dove Freddie viveva. «Poteva isolarsi e pensare solo a fare musica, e la musica era la sua vita. È stato un momento fantastico, paradossalmente i ricordi più piacevoli che abbiamo. Freddie riuscì a tenere tutto il resto fuori».

Proprio lì, nei Mountain Studios di Montreaux, Freddie completa le registrazioni dell’ultimo album dei Queen, Innuendo nel giugno 1991 e le riprese del videoclip del singolo These Are The Days of Our Lives (scritto da Roger Taylor per lui) in cui saluta il pubblico in una scena toccante, mostrandosi per l’ultima volta davanti alle telecamere e sparendo con un gesto teatrale dopo aver detto la frase “I still love you”.

Sei mesi dopo la sua scomparsa, Brian May, Roger Taylor e John Deacon organizzano allo stadio di Wembley a Londra il Freddie Mercury Tribute Concert per celebrare insieme ad una incredibile line-up di star (Metallica, Def Leppard, Guns’n’Roses, David Bowie, Roger Daltrey Robert Plant, George Michael, Elton John e molti altri) la vita e la musica di Freddie Mercury e raccogliere fondi per la ricerca contro l’AIDS: «Volevamo fare qualcosa per aumentare la consapevolezza sulla malattia e spingere le persone a proteggersi» ha detto Brian May «La stigmatizzazione dell’AIDS durata per molto tempo era un rischio per l’intera umanità».