Tutti noi, chi meglio chi peggio, conosciamo la storia di Freddie Mercury, mitico frontman dei Queen, che negli ultimi tempi è tornato a rivivere grazie al biopic Bohemian Rhapsody. Se da una parte però la sua vita ha lasciato pochi dubbi, la stessa cosa non si può dire della sua morte, argomento sul quale aleggia ancora un velo di mistero.

I funerali

Come noto, Freddie Mercury morì il 24 novembre 1991, appena due giorni dopo aver comunicato al mondo intero di essere malato di AIDS. Si spense a Londra, nella sua casa di Logan Place e i funerali si svolsero al Kensal Green Cemetery, celebrati da due sacerdoti zoroastriani. Alla funzione parteciparono soltanto trentacinque persone tra cui i suoi genitori, la sorella Kashmira con il marito, i suoi compagni di band John Deacon, Brian May, Roger Taylor, Mary Austin e i cantanti Elton John e David Bowie. Il feretro venne accompagnato nella cappella al suono delle cover di Aretha Franklin di Take My Hand, Precious Lord You’ve Got a Friend.

Le ceneri

Secondo le sue ultime volontà, Freddie venne cremato, ma data la sua grande paura che le sue ceneri venissero derubate, decise di affidarle su testamento a Mary Austin. La donna le conservò nella sua camera da letto per circa due anni e successivamente le sparse segretamente nel luogo scelto dal cantante. Attualmente questo luogo risulta ancora ignoto: c’è chi pensa che le ceneri siano state sparse all’interno della sua città natale, Zanzibar; chi crede, invece, che esse si trovino nelle acque del lago di Ginevra, a Montreux, Svizzera, dove Freddie aveva casa e dove amava rifugiarsi per estraniarsi dal mondo. Proprio in quel luogo è situata la celebre statua dedicata al frontman dei Queen.

Il mistero della lapide scomparsa

Una nuova ipotesi è nata del 2013, quando nel cimitero di Kansal Green fu notata una “strana” lapide su cui c’erano scritte queste parole: “In Loving Memory of Farrokh Bulsara Pour Etre Toujours Pres De Toi Avec Tout Mon Amour”. La tomba riportava le esatte date di nascita e di morte, ed era siglata con una M (come Mary). Così, Kansal Green iniziò ad essere meta di pellegrinaggi, sebbene – solo due settimane dopo il suo “ritrovamento” – quella lapide sparì. Che sia stata opera di Mary? Non si sa. E lei non ha mai dato informazioni a riguardo.