Tra i film con le ambientazioni carcerarie più famose troviamo Fuga da Alcatraz, pellicola del 1979 diretta da Don Siegel con protagonista Clint Eastwood

Trama

Frank Morris arriva nel carcere di Alcatraz nel gennaio 1960. La prigione gode solida fama di estrema sicurezza: nessuno infatti è mai riuscito a evadere. Nonostante questo, Morris non ha che un pensiero: scappare. Per farlo organizzerà un piano al dettaglio, al quale parteciperanno anche alcuni suoi compagni di prigione, Puzo e i due fratelli Anglin. 

Curiosità 

  • Fuga da Alcatraz segna la quinta e ultima collaborazione tra Siegel e Eastwood, dopo L’uomo dalla cravatta di cuoio (1968), Gli avvoltoi hanno fame (1970), La notte brava del soldato Jonathan (1971) e Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo! (1971).
  • La pellicola segna il debutto cinematografico dell’attore Danny Glover, che fa un cameo nel ruolo di uno dei vari detenuti.
  • Sebbene Alcatraz avesse la sua centrale elettrica, all’epoca delle riprese non era più funzionante. Fu necessario ricostruire una rete elettrica lunga quindici miglia al fine di riconnettere l’elettricità all’isola tramite quella di San Francisco. Oltre a ciò, la troupe lavorò assiduamente per cercare di rendere la prigione di Alcatraz il più simile possibile a com’era nel 1963, ossia l’anno in cui venne chiuso. I produttori pagarono 500.000 dollari per restaurarla e ricreare le fredde atmosfere, anche se alcuni interni furono ricreati in studio. Al termine del film molti dei miglioramenti apportati per l’occasione furono mantenuti intatti e permangono tuttora. 
  • La scena della pericolosa fuga dalle cancellate della prigione, sulla spiaggia e infine in acqua, non fu compiuta da controfigure, ma proprio dai tre attori, che in precedenza avevano seguito un’adeguata preparazione.
  • Il finale originale di Siegel si chiudeva con la scoperta da parte delle guardie del manichino nel letto di Morris, lasciando ambiguo se il tentativo di fuga fosse riuscito o meno. A Eastwood però non piaceva e fu lui a decidere di estendere il finale, facendo perlustrare l’isola al direttore che poi trova il crisantemo tra le rocce. In ogni caso il film, così come la realtà, lascia insoluto l’interrogativo se i tre arrivarono mai a destinazione. 
  • Nel 2015 i nipoti dei fratelli Anglin sostennero che i loro zii erano riusciti a scappare in Brasile fornendo agli inquirenti, a sostegno della loro tesi una foto che a loro dire risaliva al 1975.

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