Nella lunga intervista rilasciata a Il  Corriere, Giorgia Surina ha ricordato il suo rapporto con Marco Maccarini ai tempi di TRL. I due vj hanno lavorato insieme a partire dal programma girato in Inghilterra Select London, per poi approdare, dal 2 novembre 1999, al nuovo show di MTV: TRL: Total Request Live, condotto dapprima a Milano e poi a Roma.

Di Maccarini spiega così il loro rapporto:

«Tipo Sandra e Raimondo, due fratellastri, due compari. Abbiamo sempre vissuto benissimo i set insieme, zero gelosie, è una delle persone con cui ho lavorato meglio. Finita la diretta però, io da una parte, lui d’altra. Forse è stato proprio questo il segreto: non siamo mai diventati veri amici, ma quando ci vediamo è come se non fosse passato un giorno».

Negli anni Duemila fece coppia anche con Alessandro Cattelan, di cui ha un bellissimo ricordo:

«Un grandissimo professionista. Era già bravo allora, lavorare con i bravi ti fa dare il massimo, hai una spinta in più a non voler deludere chi ti sta a fianco».

Nel 2014 recitò in «Don Matteo» con Terence Hill:

«Uno dei professionisti più grandi mai incontrati, straordinariamente gentile ed educato, sempre il primo ad arrivare sul set. E poi umilissimo. Una volta si mise a riposare sui gradini, era lì, con il cappello sul viso come Trinità, steso sulle scale, scomodissimo, con le braccia al petto e io ho pensato: ok è morto. Lui mi disse che le ragazze della sartoria erano in pausa pranzo e non voleva disturbarle».

Gli incontri internazionali di Giorgia Surina

Ha fatto tante interviste a grandi personaggi. Quelle da ricordare?

«Due. Quando ho incontrato Anthony Hopkins io ero terrorizzata, lui era un grande e io dovevo essere all’altezza. Dovevo sciogliere l’atmosfera e mettere a suo agio l’intervistato. Con un personaggio così grande io mi sentivo piccola e inadeguata, e invece fu gentilissimo: you can call me Tony, non avere fretta, ti racconto tutto quello che vuoi. Lì vedi la grandezza di un personaggio, lì capisci chi ha la stoffa».

L’altra?

«George Michael è stato incredibilmente simpatico. Pensavo che se la tirasse, fosse distante, difficile da acchiappare, invece ci siamo divertiti come due ragazzini, era spontaneo, faceva battute. Il vero artista ti fa l’assist e ti aiuta, perché sa che entrambi dobbiamo uscire bene».

Chi è stato antipatico invece?

«Mary J. Blige. Eravamo io e Marco Maccarini ai primi nostri Trl, e parlava solo con lui. Era imbarazzante, io facevo la domanda e lei si girava da lui. Ci rimasi molto male».