Il film

Parliamo di Grandi Magazzini, la famosa commedia all’italiana del 1986, diretta dal duo di registi composto da Castellano & Pipolo che ne hanno scritto il soggetto e realizzato la sceneggiatura.

Nel cast sono presenti tantissimi interpreti molto noti nel panorama cinematografico italiano come Enrico Montesano, Michele Placido, Nino Manfredi, Massimo Ciavarro, Christian De Sica, Renato Pozzetto, Massimo Boldi, Lino Banfi, Paolo Villaggio, Laura Antonelli, Heather Parisi, Sabrina Salerno, Paolo Panelli, Ornella Muti, Leo Gullotta e tantissimi altri ancora. Praticamente sono gli Avengers nostrani. Il film è diviso in episodi che riguardano vari personaggi che hanno a che fare con i Grandi Magazzini e che si intrecciano per oltre due ore di esilarante divertimento.

La trama

Il direttore di un grande magazzino è alle prese con una cliente miope che è addirittura salita su un cornicione dello stabile; con un vecchio attore in declino che non riesce a pronunciare la battuta giusta per lo spot pubblicitario; con un eccentrico punk che ha vinto in premio merce per un valore di 500.000 lire che non riesce a incassare nonostante l’aiuto di una volenterosa commessa. Altri problemi arrivano quando un timido addetto alle pulizie, Evaristo, viene scambiato per il figlio di Gruber, il direttore della catena commerciale. Il direttore del personale, Anzellotti, a caccia di raccomandazioni, non esiterà a infilargli sua moglie nel letto.

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Il personaggio di Pozzetto

Nel suo episodio dove interpreta Fausto Valsecchi, l’addetto alle consegne a domicilio dei Grandi magazzini, finirà per essere assalito da un Alano, trattenuto a pranzo da una vedova inconsolabile e coinvolto in una lita da una coppia di coniugi rissosi.

Se ricordate, a fine giornata accetta l’offerta di un ingegnere omosessuale, a cui ha fatto l’ultima consegna, di prendere il posto del suo compagno Mimì che lo ha abbandonato, vendicandosi del suo capo spedizioni.

Riguardo questo suo finale, ne ha parlato proprio Renato Pozzetto qualche tempo fa in un’intervista di Fanpage.it.

“Ho scoperto che mi piace il pesce” la frase di chiusura del personaggio. E alla domanda “con quella stessa frase, oggi, qualcuno storcerebbe il naso?” L’attore milanese ha risposto:

Quella in cui lascio intendere di essere gay e rimango a vivere in barca? Era un doppio senso provocatorio, ma c’è molto di peggio. Dopodiché noi siamo attori e ci proponiamo, poi è il pubblico che sceglie.

E noi siamo d’accordo con Pozzetto: una frase del genere oggi potrebbe non andare giù, ma scaldarsi dopo una frase del genere, dentro una commedia, potrebbe essere eccessivo.