La serie

Oltre al film del 1986 con Christopher Lambert (e agli altri discutibili sequel), di Highlander abbiamo anche la serie, prodotta dal 92 al 98, trasmessa più e più volte in tv. Protagonisti della serie sono Adrian Paul nel ruolo di Duncan MacLeod e Stan Kirsch come Richie Ryan. Proprio quest’ultimo purtroppo si è tolto la vita qualche anno fa.

La trama

Il primo episodio presenta Duncan che vive pacifico assieme alla sua ragazza, Tessa Noël (interpretata da Alexandra Vandernoot). È proprietario di un negozio di antiquariato e Tessa è una scultrice. Viene introdotto anche un altro dei personaggi fondamentali, che in seguito diverrà amico e fedele compagno di Duncan MacLeod: Richie Ryan (Stan Kirsch) un giovane ragazzo che viene sorpreso a rubare nel negozio di antiquariato. In questo episodio pilota il ruolo di antagonista è interpretato da Slan Quince (Richard Moll), che vuole la testa di Duncan, ma è a sua volta minacciato da Connor, il compagno di clan, nonché mentore e maestro di Duncan (Christopher Lambert). Duncan, nato nelle Highlands della Scozia 400 anni prima, è un Immortale, e come lui me esistono molti altri, solitamente malvagi. Tutti sono spinti dall’eterna lotta per la sopravvivenza in un gioco che non conosce limiti di tempo e spazio. La “Reminiscenza” (traduzione non attinente al termine originale Quickening, traducibile più propriamente con Reviviscenza, come fatto nel primo film di Highlander) è ciò che spesso li spinge ad uccidersi tra di loro. Quando un immortale ne uccide un altro tramite decapitazione, ne assorbe la forza, il potere e la conoscenza. Duncan era rimasto fuori dal “Gioco” (il termine usato dagli immortali per designare la loro eterna lotta), ma la sfida lanciatagli da Slan Quince non gli lascia possibilità: è di nuovo costretto a riprendere la spada.

Il ricordo

Per omaggiarlo, con un post su Facebook molto toccante, il compagno di lavoro e amico di tanti anni Adrian, lo ha ricordato con queste parole qualche tempo dopo la sua morte, simbolo di un’amicizia che c’è stata fuori e dentro il set.

Me l’ha detto un grande insegnante di recitazione. “Come cambi da attore, cambi anche come essere umano e come cambi da essere umano cambi come attore”. Recitare fa questo effetto, e molte volte, diventa un riflesso sulla tua vita. Il personaggio di Stan nella serie era un giovane curioso e impetuoso il cui mentore Duncan Macleod (Adrian Paul) avrebbe sempre dovuto tenere d’occhio. Infatti fu così anche nella vita reale, dove per cinque anni siamo andati avanti e indietro tra Nord America e Francia. Dallo svegliarsi alle 2 del mattino dopo che lui venne colpito da un tacco di una ragazza, alle tante ore di preparazione e discussioni sul nostro lavoro, alle battute e gli scherzi che ci facevamo costantemente l’un l’altro. Abbiamo creato un legame fortissimo, come due fratelli, formando un’amicizia che avrebbe retto per altri vent’anni.