I due carabinieri è un film del 1984 di Carlo Verdone, interpretato dallo stesso Verdone con Enrico Montesano, Massimo Boldi e Paola Onofri. È il quinto film del regista dopo Acqua e Sapone.

TRAMA

Marino è un ragazzo cocciuto e tutto d’un pezzo, ultimo erede di una famiglia di Carabinieri; Glauco è invece un quarantenne spigliato ed estroverso, perennemente spiantato. I due si conoscono a Roma durante le selezioni per l’arruolamento nell’Arma, attraverso cui cercano di dare una svolta alle loro vite: consolidano la loro amicizia durante il corso formativo e, dopo il giuramento, si ritrovano a far coppia anche in servizio. A loro si unisce occasionalmente anche Adalberto, un ragazzo dall’animo sensibile, insicuro ed ansioso che ha scelto la divisa per vincere le sue insicurezze oltreché fuggire dai genitori opprimenti che lo vorrebbero invece vedere sistemato nell’azienda di famiglia.

I due carabinieri, Massimo Boldi: “È il film che mi lanciò, avevo un ruolo importante con una fine drammatica. Ho un bel ricordo”

L’IMPROVVISAZIONE DI MONTESANO

In un post su Facebook, Enrico Montesano parlò della sua improvvisazione nel film:

“Nel 1984 ho avuto il piacere di essere diretto da #CarloVerdone nel film I due carabinieri. Contrariamente alla coppia antitetica che ho formato con #RenatoPozzetto, con Carlo abbiamo creato un binomio all’insegna della comicità tipicamente romana, ciascuno a suo modo in maniera conforme al proprio personaggio. Nel mio caso il personaggio di Glauco Sperandio è caratterizzato da una comicità esuberante, a tratti molesta nei confronti del suo compagno Marino Spada, alla maniera della coppia Totò e Peppino. Sul set abbiamo avuto modo di divertirci improvvisando alcune battute: ad esempio nella scena della sortita alla casa di appuntamento di Margareth, è una mia trovata la battuta ” la metto a 2.2?”, analogamente è improvvisata la replica di Carlo alla battuta su Starsky e Hutch, “Noi siamo Stanlio e Ollio è questa la cosa grave”. Ho invece arricchito il tratteggio del Frate Domenicano nella scena del travestimento, facendolo parlare marchigiano, così come nella scena del ricevimento dopo il giuramento, imito Gerry Lewis,(come ho raccontato di recente in un post dedicato a lui). Mia infine la trovata dell’ingessatura che simula il saluto militare! Con Carlo c’è stata una proficua collaborazione alla realizzazione delle gags, come sempre dovrebbe essere tra due comici affermati e lo dimostra il successo decretato dal pubblico.”