Tra qualche settimana vedremo al cinema I mercenari 4, e non è un caso se in televisione ci ripropongono, in ordine sparpagliato, i capitoli precedenti della saga. Questa sera tocca a I mercenari 2, il secondo capitolo uscito nel 2012  per la regia di Simon West che segnò il ritorno alla recitazione cinematografica di Chuck Norris e Arnold Schwarzenegger, quest’ultimo tornato al cinema dopo l’operato come Governatore. Ma il cast comprende praticamente tutte le grandi star degli anni ’80: oltre ai sopracitati Norris e Schwarzy ci sono anche Sylvester Stallone, Jason Statham, Dolph Lundgren, Jean-Claude Van Damme, Bruce Willis e Jet Li.

Trama

Mr. Church (Bruce Willis) riunisce nuovamente, con un ricatto, la squadra dei “sacrificabili” (expendable, dal titolo originale). Il lavoro è apparentemente facile: si tratta di recuperare un documento contenuto in un aereo schiantatosi tra i monti dell’Est Europa. Durante l’operazione, però, il malvagio Vilain riesce a strappare dalle mani di Ross la preziosa scatoletta (contenente la localizzazione di tonnellate di plutonio) e uccide Billy The Kid (Liam Hemsworth). Un errore che pagherà a caro prezzo.

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Il ritorno di JCVD

Una delle principali paure per Van Damme riguardava il fisico. A 50 anni, sarebbe stato fisicamente ancora all’altezza del compito? “Quando sono arrivato sul set, purtroppo non ero in forma“, ha confessato Van Damme. “All’epoca viaggiavo molto, il che era molto difficile per me. Ma ho iniziato subito ad allenarmi perché Sly mi aveva detto di mettere su muscoli e di avere braccia grandi come quelle di un treno”.

Il regime d’allenamento prevedeva tre sessioni settimanali di cardiofitness e quattro sessioni di pesi. “Con l’avanzare dell’età ho cercato di bilanciare maggiormente il mio allenamento” racconta Van Damme. “Cerco di adottare un approccio intelligente, imparando dalle esperienze precedenti per assicurarmi di non farmi male alla schiena o alle gambe, per esempio“. 
Si assicura anche di mangiare correttamente. “Non credo nelle diete”, spiega. Bisogna dare al corpo ciò di cui ha bisogno, cioè una miscela di alimenti, ma che sia equilibrata. È importante conoscere il proprio corpo”.

Questo approccio alla forma fisica si è rivelato cruciale quando si è trattato di girare le scene d’azione, soprattutto per le esigenze poste dai suoi co-protagonisti. “Sly pesava 99 kg quando ha fatto questo film”, ha detto Van Damme. “Anche durante le scene di combattimento si è dato da fare. Non sto dicendo che tirava colpi veri e propri, ma gli piace entrare in contatto, in modo che tutto sembri reale”.