La Rai sta elaborando un piano alternativo per il Festival di Sanremo, in seguito alla decisione del Comune ligure di avviare una gara per l’assegnazione dell’evento. Come riportato dall’Adnkronos, la televisione pubblica sta valutando l’idea di organizzare un nuovo festival in un’altra città.

Rai è in attesa di ricevere maggiori dettagli sulla delibera con cui il Comune di Sanremo ha deciso di strutturare il bando, ma nel frattempo si sta già attivando per preparare un’opzione alternativa. La soluzione più plausibile sarebbe quella di realizzare un festival in un’altra località, che avrà sicuramente alcune caratteristiche diverse. A partire dal nome: non si chiamerà più “Festival della Canzone Italiana”, un titolo storicamente legato a Sanremo e quindi potenzialmente soggetto a dispute di copyright, ma potrebbe assumere un titolo alternativo come “Festival della Musica Italiana” o qualcosa di simile. L’evento, tuttavia, continuerà a svolgere la funzione di selezionare il rappresentante italiano per l’Eurovision Song Contest, dato che la Rai è membro dell’European Broadcasting Union (EBU).

Per quanto riguarda la location, si è già parlato insistentemente di Torino negli ultimi mesi, ma secondo quanto appreso dall’Adnkronos non è stata ancora presa alcuna decisione definitiva. Il capoluogo piemontese viene citato al momento solo come esempio, in virtù del fatto che nel 2022 ha ospitato un’edizione dell’Eurovision Song Contest particolarmente riuscita, che ha ottenuto il plauso dell’EBU. La scelta della città dipenderà non solo dalla presenza di strutture adeguate ad ospitare un simile evento, ma anche dalla qualità dell’eventuale accordo con l’amministrazione comunale. La Rai, comprensibilmente, punterà ad una convenzione lunga e inattaccabile, che metta al riparo da quanto accaduto con Sanremo.

Nel frattempo, il servizio pubblico aspetta di leggere nella sua interezza la delibera con cui il Comune ligure istituisce il bando di gara. Una delibera che, stando alle anticipazioni, avrebbe piuttosto irritato i vertici di viale Mazzini, sia per la richiesta di un cospicuo aumento economico (la base d’asta sarebbe di 6,5 milioni l’anno, contro gli attuali 5 previsti dall’ultima convenzione), sia per l’inserimento della richiesta vincolante di realizzare ben altri 4 programmi tv in onda dalla città dei fiori.

Il Comune, dal canto suo, ha fatto sapere che la delibera è il frutto di una riflessione sulle tempistiche necessarie per l’organizzazione di un evento che richiede lunghi tempi di preparazione. Non sarebbero invece molte le speranze riposte nell’esito del ricorso in appello al Consiglio di Stato, dopo la decisione del TAR della Liguria che a dicembre ha dichiarato illegittimo l’affidamento diretto (senza gara) alla Rai dell’organizzazione del Festival. Il ricorso verrà dibattuto nel merito il prossimo 22 maggio.

Nonostante questi sviluppi, in Rai si comincia tradizionalmente a lavorare all’edizione successiva del Festival il giorno dopo la finale di ogni anno. La prima opzione dell’azienda resterebbe comunque il festival a Sanremo, se potessero ripetersi le condizioni degli ultimi anni. Quel che è certo è che il servizio pubblico non può rinunciare a quello che è l’evento dell’anno per l’intrattenimento televisivo: una kermesse che illumina ben più di una settimana di programmazione e che ha totalizzato nell’ultima edizione oltre 65 milioni di raccolta pubblicitaria, con un trend continuamente in crescita negli ultimi 6 anni. Quindi, che sia a Sanremo o altrove, questo festival dovrà comunque essere realizzato.