Il nome della rosa è un film del 1986 diretto da Jean-Jacques Annaud è tratto dall’omonimo romanzo di Umberto Eco del 1980. Il film ottenne uno scarso successo al botteghino americano, dove conseguì un incasso di meno di 7 milioni di dollari, contro un budget di 17 milioni e mezzo. Recuperò ampiamente con i guadagni in Europa, che fecero salire il guadagno complessivo a 77 milioni. In Italia fu il primo film per incassi della stagione 1986-87, superando blockbuster come Top Gun e Platoon. Nel cast troviamo Sean Connery, F. Murray Abraham e Christian Slater.

TRAMA

Nel 1327 un’importante disputa sull’Ordine francescano sta per essere discussa in una sperduta abazia benedettina sulle Alpi. L’incontro, tuttavia, è a rischio dal momento che il monastero è sconvolto da una serie di terribili omicidi.
L’abate chiede aiuto a Guglielmo di Baskerville (Sean Connery) e al suo novizio, Adso da Melk (Christian Slater), per scoprire chi si cela dietro le misteriose morti. Dal momento che tutti i cadaveri sono stati ritrovati con le dita e la lingua di un intenso nero, i monaci sono terrorizzati dal fatto che gli omicidi possano essere opera del maligno.

FRANCO FRANCHI DOVEVA ESSERE NEL FILM

Il ruolo del monaco benedettino eretico, il deforme Salvatore che parla un linguaggio composto di misto tra latino e volgare, era stato affidato a Salvatore Baccaro, ma all’improvvisa morte di questo, era stato offerto al grande comico siciliano e caratteristica Franco Franchi; una grande opportunità attoriale per lui, che tuttavia, dopo aver saputo che per interpretare il ruolo avrebbe dovuto  rasarsi i  capelli, rifiutò la parte, affidata così a un allora sconosciuto Ron Periman. Per quanto riguarda i ruoli degli altri monaci, il regista Annaud confidò di aver cercando attori particolarmente brutti perché voleva che i personaggi apparissero veri come quelli del medioEvo.

Marco Giusti a Stracult nel 2020 ha aggiunto anche che l’attore fu scartato perché il provino che fece andò male, risultava troppo comico

“Glielo chiesi, voleva fare il mostro che usciva e tutti si mettevano a ridere”

CHI ERA SALVATORE BACCARO?

Molisano, lavorava come fioraio di strada sulla Tiburtina quando venne notato per il suo aspetto e fu subito scritturato come attore improvvisato. Qui sotto lo vediamo con Pippo Franco nel film “Il tifoso, l’arbitro e il calciatore” del 1982. Dopo molti film, Salvatore sparì nel nulla per decenni. Solo nel 2004 suo fratello Armando, in un’intervista rilasciata a Marco Giusti nel corso della trasmissione televisiva Stracult, rivelò la sua malattia deformante, l’acromegalia, e la sua morte, rimasta totalmente oscura alla cronaca e al pubblico, avvenuta il 3 ottobre 1984 a Novara, all’età di 52 anni, dopo aver subìto un infarto a causa di un intervento non riuscito alla tiroide. (Fonte Wikipedia)