Il pranzo è servito è tornato. Un emozionato Flavio Insinna apre la trasmissione con un doveroso omaggio a Corrado Mantoni, il padre della trasmissione. Oltre ad aver ricordato il grande conduttore, Insinna ha anche salutato tutti i colleghi che, nel corso degli anni, hanno condotto Il pranzo è servito come Claudio Lippi e Davide Mengacci. In un’intervista rilasciata a “Tv Sorrisi e Canzoni”, Insinna ha raccontato con entusiasmo come mai sognava condurre questo programma ideato e portato al successo da Corrado negli Anni 80:

“Lo guardavo sempre quando tornavo da scuola. Entravo nel portone e già dalle scale sentivo la musichetta. Per questo, quando era già un volto televisivo e conduceva “La Corrida”, altro grande successo di Corrado, avevo pensato: ‘Hai visto mai che riusciamo a rifare anche questo?”.

Ci sono voluti dieci anni, ma ci è riuscito:

“Lo stesso tempo che è servito a Ulisse per tornare a Itaca (ride). Sono andato con Marina a proporre la nostra idea al direttore di Raiuno Stefano Coletta che, a sua volta, ne ha parlato con l’amministratore delegato della Rai Fabrizio Salini. Si è provato a ragionare tutti insieme per vedere se era possibile fare questa cosa senza spendere cifre eccessive. Abbiamo capito che si poteva fare”.

“Il pranzo è servito” va in onda dopo il Tg1 delle 13.30, quando le persone sono a tavola o si sono alzate da poco:

“E noi le inviteremo a prendere un caffè insieme e a farci reciprocamente compagnia. Perché, non dimentichiamolo mai, se non ci fosse il pubblico non ci saremmo noi. La nostra intenzione è quella di proporre 40 minuti di allegria, di regalare un po’ di ottimismo a chi ci guarda in questa estate di ripartenze e riaperture. Direi che ne abbiamo tutti un gran bisogno”.

Flavio Insinna, insomma, appare emozionato e pieno di stima nei confronti di Corrado:

“Se faccio il conduttore è perché ho amato Corrado e, con lui, Pippo Baudo, Mike Bongiorno ed Enzo Tortora. Così come, se mi sono innamorato del mestiere dell’attore, è perché ci sono stati Gigi Proietti, Alberto Sordi e Vittorio Gassman. Pensi, a proposito di Corrado, che ho ancora la copertina del disco di “Carletto”, la sua canzone sul bambino dispettoso che faceva disperare mamma e papà”.

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