Jerry Calà compie oggi 70 anni e i 50 di carriera artistica, nella “sua” città, Verona, con uno spettacolo che vedrà il 20 luglio anche una ‘reunion’ dei I Gatti di Vicoli Miracoli. In una lunga intervista a “Il Messaggero” Calà parla della sua carriera e degli anni ’80, soprattutto di un aneddoto che riguarda Mara Venier:

“Gli Ottanta sono stati incredibili, facevo due o tre film a stagione e vivevo in una Roma fantastica, dove la notte facevi incontri favolosi. Una volta io e Mara Venier, con cui ero fidanzato fummo invitati a casa dai coniugi Pirelli: ma quel giorno si presentarono da loro anche Robert De Niro e Joe Pesci, e così io e lei fummo messi a dormire in salotto. Quando le due star rincasarono nel cuore della notte, Mara li aggredì prendendoli a parolacce in veneto. Tempo dopo De Niro mi venne a trovare al Jackie O’, un locale di Roma, truccato da vecchio e irriconoscibile: stava girando C’era una volta in America”.

Pur essendo stato per anni campione di incassi e tormentoni, Calà ammette qualche errore:

“Silvio Berlusconi una notte mi venne a stanare a Roma, fin dentro a un locale, per chiedermi se davvero non volessi fare tv con lui. Avevamo fatto insieme Tele Milano, aveva preso per me e per I Gatti un appartamento a Milano 2, ci eravamo divertiti. Ma io volevo fare il cinema. Economicamente sono stato uno stupido”.

Dei momenti cruciali della sua vita, il primo avviene a fine Anni Ottanta, con la rottura del contratto con Aurelio De Laurentiis:

“Dopo Yuppies mi ero ritrovato in una serie di dinamiche di gruppo che non mi piacevano: volevo tornare protagonista, avere il mio spazio, volevo il Jerry Calà In. Ma ho sbagliato: gli altri poi hanno fatto i soldi veri con i cinepanettoni. Io, almeno, ho conosciuto Marco Ferreri”.

Rimane una malinconia per l’atmosfera degli anni ’80 che Calà si auspica possa tornare:

“Vorrei che quell’atmosfera si ripetesse. Dopo questo periodo difficile servirebbe un rilancio, con tutto l’entusiasmo possibile. Dei giovani, soprattutto. Sono loro il motore dei cambiamenti. Serve la voglia di rischiare e di vivere”.