Io speriamo che me la cavo è un film del 1992 diretto da Lina Wertmüller e interpretato da Paolo Villaggio. Il film è tratto dall’omonimo libro di Marcello D’Orta. Uno dei protagonisti, Adriano Pantaleo, sta realizzando un documentario, «Noi ce la siamo cavata», prodotto insieme aFrancesco Di Leva e Alex Marano per la regia diGiuseppe Marco Albano (David di Donatello per il miglior corto). Le telecamere seguono proprio l’attore, ormai trentasettenne, in giro per l’Italia alla ricerca dei suoi compagni di classe di Corzano, scoprendo quale sorte sia toccata ad ognuno degli alunni di Sperelli (Paolo Villaggio).

In un’intervista rilasciata a “Il Mattino“, Pantaleo ha commentato così: 

«Alcuni hanno avuto storie meno fortunate: Luigi L’Astorina, Totò, e Salvatore Terracciano, Salvatore, hanno avuto trascorsi di carcere, tra l’adolescenza e l’età adulta, ma oggi sono entrambi padri di famiglia sposati, se la sono cavata, con qualche piccola défaillance durante il percorso. Mario Bianco, Nicola, che amava le brioche, oggi conduce una vita legata ancora alle brioche: ha aperto due cornetterie a Torino ed è diventato il re del cornetto di notte. Poi, c’è Carmela Pecoraro, Tommasina, con altre esperienze attoriali: è stata la bambina in L’amore molesto di Martone e per due stagioni, fino ai 15 anni, è stata tra le protagoniste di Un posto al sole, poi ha deciso, quasi inconsapevolmente, di non continuare questo lavoro, ma lo ricorda con amore e malinconia, come qualcosa che avrebbe voluto portare avanti, nonostante oggi sia felice, madre di tre bimbi. Ci ha confessato che, tornando indietro, non avrebbe mollato e ce l’avrebbe messa tutta per continuare».

TRAMA

Il maestro elementare Marco Tullio Sperelli viene trasferito per errore alla scuola De Amicis di Corzano, diroccato comune del napoletano, anziché a Corsano, nella sua Liguria. Sin dal suo arrivo l’insegnante si trova a dover fare i conti con una realtà fortemente problematica: i bambini, tutti con difficoltà economiche più o meno pesanti, non frequentano regolarmente la scuola perché costretti a lavorare (pratica avallata persino dal sindaco) per aiutare le proprie famiglie; la direttrice della scuola non svolge il suo compito perché non è mai presente, e il custode-bidello in odore di camorra prevarica la gerarchia scolastica svolgendo di fatto il ruolo di vero amministratore dell’istituto.

CHE FINE HANNO FATTO ALCUNI DEGLI ATTORI?

Adriano Pantaleo-Vincenzino

Si è laureato all’Università La Sapienza di Roma, in “Arti e scienze dello spettacolo“. Ha continuato la sua formazione, orientandosi verso il teatro di strada, presso l’associazione Ippocampo teatro e culture della creatività. Si è specializzato con grandi artisti ed esperti del settore, del calibro di Nikolaj Skorik e Anton Milenin, Ferruccio Di Cori, Francesco Nicolini, Emma Dante e molti altri. Partecipa in “Amico Mio”nel ruolo di Spillo. È uno dei fondatori della compagnia Nest Napoli est Teatro, che ha co-prodotto insieme al Teatro Stabile e dal 2013 cura e firma la direzione artistica del Nest Napoli est Teatro. Nel 2008 recita a teatro con lo spettacolo Gomorra, tratto dall’omonimo romanzo di Roberto Saviano. Nel 2008, nel 2010 e nel 2011 prende parte alle tre stagioni della serie TV Tutti pazzi per amore, dove interpreta Gennaro Capone (uno dei pallanuotisti allenati da Paolo, Emilio Solfrizzi). È stato ospite due anni fa della Mostra del Cinema di Venezia per presentare il film di Mario Martone Il Sindaco del Rione Sanità. Ultimamente sta girando il documentario sul film che verrà reso pubblico nel trentennale del film. 

(Clicca qui per leggere l’approfondimento sulla sua carriera)

 

Ciro Esposito-Raffaele

Negli anni successivi, prende parte a film impegnati e con registi importanti, dai fratelli Taviani (“Fiorile” del 1993) a Renzo Martinelli (“Sarahsarà” nel 1995 e “Porzus” nel 1997) fino alla collaborazione con Mario Martone in “Teatro di guerra” del 1998. Ma allo stesso tempo arricchisce il suo percorso con partecipazioni a diverse fiction e prodotti televisivi, da “Amico mio” diretto da Paolo Poeti nel (1993) a “Uno di noi”, regia di Fabrizio Costa del 1996 , “Don Milani – Il priore di Barbiana”, regia di Andrea Frazzi e Antonio Frazzi (1997) e “Lui e lei”, regia di Luciano Manuzzi – serie TV, tra il ’98 e il ’99. L’ultimo ruolo prima del 2000 è in “Un prete tra noi 2”, regia di Lodovico Gasparini. Al cinema partecipa ai primi due cinepanettoni del nuovo millennio “Vacanze di Natale 2000” e “E adesso sesso”, di  Carlo Vanzina, passando per la versione cinematografica de “Il grande Torino” e “Sodoma – L’altra faccia di Gomorra”, l’ultimo film cui ha preso parte, nel 2014. Nel 2019 arriva la partecipazione a “Gomorra – La Serie”. Molto impegnato anche a teatro. Ecco qui un video di quando ha omaggiato su FanPage Paolo Villaggio dopo la sua morte:

(Clicca qui per leggere: “Ci aspettavamo Fantozzi, ma Paolo era tutto tranne il Fantozzi che ci aspettavamo noi”)

 

Luigi L’Astorina-Totò

L’Astorina recitò a 16 anni in “Amico Mio“, che ha come protagonista principale l’attore Massimo Dapporto. Nella fiction interpretò un nomade di nome Meme. Sei anni dopo, nel 2001, prende infatti parte ad uno dei prodotti televisivi napoletani di maggior successo degli ultimi anni, ovvero “La squadra”, interpretando il ruolo di Gerry, un ragazzino che pur di pagare la sua iscrizione in palestra decideva di fare lavori domestici. Ora fa il dj

 

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Mario Bianco-Nicola

Il Nicola del film, come si vede anche dai suoi profili social, ha aperto tre cornetterie di notte a Torino. Non ha proseguito la carriera nel mondo del cinema. Come dichiarato da Adriano Pantaleo ha dichiarato: 

“Mario Bianco, Nicola, che amava le brioche, oggi conduce una vita legata ancora alle brioche: ha aperto due cornetterie a Torino ed è diventato il re del cornetto di notte.”

 

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Dario Esposito-Gennarino

Non abbiamo foto recenti ma secondo quanto dichiarato da Adriano Pantaleo:

“Dario Esposito, che era Gennarino, il bambino che dormiva in classe, anzi, con lui siamo praticamente quasi parenti, perché le nostre madri fecero amicizia sul set e oggi si è sposato con mia cugina ed è un militare.”

Carmela Pecoraro-Tommasina

Anche in questo caso non abbiamo una foto recente ma abbiamo sempre le dichiarazioni di Pantaleo:

“Poi, c’è Carmela Pecoraro, Tommasina, con altre esperienze attoriali: è stata la bambina in L’amore molesto di Martone e per due stagioni, fino ai 15 anni, è stata tra le protagoniste di Un posto al sole, poi ha deciso, quasi inconsapevolmente, di non continuare questo lavoro, ma lo ricorda con amore e malinconia, come qualcosa che avrebbe voluto portare avanti, nonostante oggi sia felice, madre di tre bimbi. Ci ha confessato che, tornando indietro, non avrebbe mollato e ce l’avrebbe messa tutta per continuare.”