Durante queste feste natalizie sono molte le commedie che stanno mandando in onda le principali reti. Una di questa è di sicuro Fratelli d’Italia del 1989 diretto da Neri Parenti e interpretato da Christian De Sica, Jerry Calà e Massimo Boldi. È composto da tre episodi, slegati tra loro e con protagonisti diversi, con una Fiat Tipo a noleggio a fare da unico filo conduttore.

Nel secondo episodio, quello con Jerry Calà e Sabrina Salerno, Roberto, dongiovanni veronese, scommette coi suoi amici che riuscirà a sedurre Michela, la bella e procace moglie del suo datore di lavoro, il signor Sauli, il quale da par suo lo ha preso in simpatia e pensa perfino di promuoverlo. L’uomo riesce a convincere la donna, da par suo annoiata dal ménage matrimoniale: approfittando di un viaggio di lavoro del marito, i due si allontanano dalla città e raggiungono un hotel fuori mano dove, nei loro piani, nessuno potrebbe mai scoprirli.

Sul più bello arriva però una sgradita sorpresa: a causa di uno sciopero aereo, Sauli si ritrova casualmente con loro proprio nello stesso albergo….Il film ora lo sappiamo tutti ma non tutti ricordano che ad affiancare Jerry Calà c’era un grande attore Gian Fabio Bosco meglio conosciuto come Gian attore e comico italiano scomparso purtroppo nel 2010. I suoi dialoghi con Jerry Calà sono rimasti nella storia sopratutto per la frase “Marcolin è un ordine…“. Il suo nome è legato soprattutto al duo comico Ric e Gian, che fu attivo principalmente nel periodo 1962-1987. Qualche anno fa Calà ha voluto ricordare la sua esperienza proprio con il grande comico in uno dei suoi post su Facebook. 

 

Il 1989 non fu solo l’anno della caduta del muro di Berlino, ma anche l’anno in cui uscì Fratelli D’Italia e andò talmente bene che fece tornare in voga la grande commedia all’italiana, tanto che un giorno, fermo al semaforo, il grande Lino Banfi mi urlò dal finestrino: “Grazie Jerry! Bravi! Perché ’sti stronzi dei produttori non volevano più fare la commedia! Adesso rilavoriamo tutti! Porca di una puttena!”.

Mi piace ricordare questa pellicola non tanto per la location (la mia Verona) o per lo sketch con Sabrina Salerno (Santa Permaflex), ma specialmente per la collaborazione con il grande “Signor Sauli” Gian Fabio Bosco con cui mi divertii come un matto durante le riprese. “Che cara persona…”

Da sottolineare anche l’aneddoto curioso con Lino Banfi dopo la lavorazione in “Al Bar Dello Sport”.