Il 23 novembre 1994 usciva nelle sale americane Junior, la surreale commedia con Danny DeVito e Arnold Schwarzenegger diretta da Ivan Reitman. 

Il film ha come protagonisti Larry Arbogast (DeVito) e Alexander Hesse (Schwarzenegger), due ginecologi che stanno portando avanti degli esperimenti su delle scimmie per creare un farmaco che eviti l’aborto spontaneo. Dopo essere stati licenziati dal loro direttore, contrario alla sperimentazione sull’uomo, Larry convince Alex a provare il farmaco su se stesso, così ruba un ovulo dal laboratorio e lo impianta con successo nel suo amico. La gravidanza dovrebbe essere interrotta dopo tre mesi, ma Alex scopre le gioie della gestazione e decide di portarla a termine, cosa che gli viene complicata da una storia sentimentale con la dottoressa Diana Reddin (Emma Thompson), nonché dall’ira della donna quando costei scopre che l’ovulo trafugato, denominato Junior, è suo. Alla fine del film, Alex darà alla luce una bambina, evitando l’ostacolo della stampa posto dall’ex direttore.




Curiosità

Nel 1994, Reitman era già un regista di enorme successo grazie a pellicole come Ghostbusters – Acchiappafantasmi (1984); Ghostbusters II (1989); I gemelli (1988), girato sempre con DeVito e Schwarzenegger e Un poliziotto alle elementari (1990), in cui il protagonista era sempre Arnold Schwarzenegger.

Brian Levant era stato originariamente scelto per dirigere il film, ma Arnold Schwarzenegger rifiutò il ruolo di protagonista nel film a meno che esso non fosse stato diretto da Ivan Reitman.




La pellicola divise critica e pubblico, tra chi ne apprezzò l’originalità e chi invece disprezzò l’eccessivo surrealismo. Molti spettatori la ritengono tuttora una commedia di cattivo gusto e imbarazzante, ‘macchia’ nel curriculum del regista.

A fronte di un budget di 60 milioni, Junior riuscì a portare a casa più di 108 milioni di dollari e ottenne anche 3 nomination ai Golden Globe (Miglior attrice in un film commedia o musicale ad Emma Thompson, Miglior attore in un film commedia o musicale ad Arnold Schwarzenegger e Miglior canzone originale per Look What Love Has Done) e una nomination agli Oscar sempre per la Miglior canzone, Look What Love Has Done, di Carole Bayer Sager, James Newton Howard, James Ingram e Patty Smyth.

In molti Paesi, la pellicola fu vietata ai minori di 6 anni, come in Germania, o addirittura 13 anni, come accadde in USA, Argentina, Perù e Filippine.