Si chiamerà Karma Chameleon, proprio come uno dei più grandi successi della band Culture Club, il biopic dedicato al suo frontman, Boy George

Il film biografico è scritto e sarà diretto dal regista di Hitchcock e Anvil: The Story of Anvil Sacha Gervasi ed esplorerà le umili origini di George Alan O’Dowd / Boy George, nato in una famiglia della classe operaia irlandese. Non mancherà, ovviamente, il racconto della sua ascesa al vertice delle classifiche internazionali con la band Culture Club, simbolo degli anni ’80, composta da Jon MossRoy Hay e Mikey Craig.

I Culture Club hanno venduto più di 100 milioni di singoli e 50 milioni di album, e sono noti per successi come Do You Really Want to Hurt Me? e Karma Chameleon. George è diventato famoso per il suo senso dello stile e dell’androginia, ma la sua vita non è stato tutto un successo: dipendenza da sostanze, arresto per possesso di droga e quattro mesi in prigione per l’aggressione di un accompagnatore maschio ne hanno macchiato l’esistenza.

Il film è stato ‘lanciato’ da Boy George in persona, il quale in un nuovo video ha riferito che è in corso una ricerca di casting per l’attore che lo interpreterà. Danny Mays potrebbe interpretare suo padre, così come “ci sono voci sull’apparizione di Keanu Reeves“, in un ruolo non specificato. 

Jonathan Yunger, co-presidente di Millennium Media, ha spiegato:

“Siamo entusiasti di dare vita a questa incredibile storia. Boy George e il Culture Club sono stati un’ispirazione per così tante persone. In particolare, il modo impenitente di George di essere fedele a se stesso. Ha aperto la strada alle persone per vivere la loro verità come individui senza paura. Questo è più rilevante oggi che mai e siamo così orgogliosi di avere Sacha a guidare la carica in questo viaggio musicale”.

Anche il produttore Kevin King Templeton si è espresso su Karma Chameleon:

“Ora che Millennium Media è salita a bordo, tutti gli elementi sono al loro posto e non vedo l’ora di trovare un protagonista dinamico. Avendo passato del tempo con George negli ultimi quattro anni a sviluppare il film, è importante per me che la sua storia venga raccontata in un modo che lo onori”.