Abbiamo avuto l’opportunità di essere invitati al ristorante LA TABERNA DEI GRACCHI nel centro di Roma.

LA STORIA DEL RISTORANTE

È il 1961 quando Dante Mililli, giovane abruzzese di Capitignano, rileva una vecchia osteria di vetturini in Prati. Nasce così la Taberna de’ Gracchi. Nel corso dei decenni, grazie al buongusto e alla perseveranza di Dante, la Taberna cresce in prestigio fino a diventare uno dei ristoranti più in vista di Roma.

Dal 2014 la storia della Taberna de’ Gracchi prosegue e si rinnova grazie ad una nuova famiglia abruzzese. Antonio Tucci, affermato ristoratore nativo di Schiavi di Abruzzo, acquista da Dante il locale e raccoglie l’importante sfida. In prima fila nella gestione c’è il giovane figlio Alessandro, affiancato da una squadra di professionisti ben affiatata. Indispensabili in questo l’esperienza e la passione degli Chef Giuseppe ed Enzo, e di tutto il personale di sala.

Tradizione, ospitalità, semplicità, freschezza. Amore nel lavoro. Selezione rigorosa delle materie prime. Sono questi i principi che hanno sempre ispirato, e che continuano a guidare, la vostra Taberna de’ Gracchi.

I PIATTI 

Abbiamo avuto modo di deliziare alcuni dei piatti più tipici del ristorante.

L’antipasto con un prosciutto affumicato molto buono, un carciofo alla giudìa tipico della tradizione romana e alcuni fritti.

  

Come primi piatti abbiamo assaggiato una crema di ceci con baccalà e un peperone dolce di Altino tipico invece della tradizione abruzzese che conosciamo molto bene. Il peperone dolce viene coltivato proprio in questa piccola città dell’Abruzzo in provincia di Chieti. La sagra si svolge ogni anno a fine agosto dove tutte le piazze si contendono il piatto migliore. 

Altro primo che abbiamo avuto l’onore di provare è stata una zuppa di ceci e castagne con ricotta salata, molto buono da provare. 

Come secondo Alessandro, il proprietario del ristorante ci ha proposto una polpa di coda alla vaccinara in una frisella di cacao che al gusto è sembrata molto gradevole.

Abbiamo scelto di recensire questo locale perché qui cucinano anche piatti abruzzesi, in particolare le “pallotte cacio e ove” su richiesta. La cena ci è stata resa ancora più piacevole e divertente grazie ai camerieri con cui abbiamo conversato e all’intero personale. Tutti davvero gentili, simpatici e professionali. 10 e lode in tutti i campi. Non ve ne pentirete nella scelta.