Lance Armstrong e Jan Ullrich sono stati intervistati dal magazine tedesco Die Zeit dove hanno raccontato la loro esperienza nel ciclismo dominato dal doping della seconda metà degli anni 90.

Le parole dell’americano:

“Eravamo entrambi delle icone nei nostri Paesi. Io, perché avevo sconfitto il cancro e avevo ispirato molte persone; Jan perché è stato il primo vincitore tedesco del Tour. Anche se sembra immodesto: eravamo i più grandi del ciclismo, a livello globale. E facevamo parte di questa generazione di merda. Né io né Jan né nessun altro della nostra generazione avremmo dovuto prendere questa decisione. Purtroppo la realtà è stata diversa. Mi ci sono voluti dieci maledetti anni per uscire da questo buco. La mia vita è letteralmente implosa. Non solo ho perso milioni di dollari, ma ho perso quasi tutto ciò che mi aveva definito come uomo e atleta”.

Su Ullrich:

“Quando seppi che era stato ricoverato, provai a stargli vicino, a dargli tutto il mio appoggio possibile. Non sapevo cosa aspettarmi, ma amavo quell’uomo. Il fatto che stesse così male mi aveva spezzato il cuore: Marco Pantani era appena morto all’epoca, non potevo sopportare di perdere un altro di noi”.

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