In occasione del trentennale di “Non è la Rai”, Laura Colucci, una delle ragazze divenute famose grazie alla trasmissione di successo, racconta la sua verità attraverso un post su Facebook:

“Questo sarà un post con pochi like Io purtroppo non sopporto l’ipocrisia, l’incoerenza e soprattutto l’omertà. Ho avuto il privilegio di partecipare ad una trasmissione televisiva che per un periodo è stata molto seguita. Il privilegio di far parte a 21 anni di un gruppetto ristretto che guadagnava più di un direttore di banca. Di andare a concerti, discoteche, ristoranti, non pagare ed essere la benvenuta, di firmare autografi come una diva. Ma tutto questo, che apparentemente poteva sembrare e noto che purtroppo continua a voler sembrare una favola, celava aspetti vomitevoli che avrei voluto conoscere in età più avanzata”.

Un duro attacco che sembra essere diretto anche a chi portava avanti tutta la baracca, ovvero Gianni Boncompagni, che quel periodo pare frequentasse Claudia Gerini nonostante i 40 anni di differenza:

“Non c’è niente di fiabesco in Non è la Rai, lo sappiamo tutti ma nessuno lo dice. E non mi riferisco al fatto che lui a 60 anni conviveva con una minorenne, perché non sta a me giudicare, ma a tante altre schifezze. Un po’ di decenza, un po’ di onestà intellettuale. Non era una favola signori, era tutto ciò che di più spietato e crudo vivi se fai parte del mondo dello spettacolo. Forse scriverò un libro. Forse inizio oggi”.

La Colucci si aggiunge alla denuncia di tante altre ragazze che son passate nella trasmissione di Boncompagni, aggiungendo:

“Il grande Vasco Rossi nella canzone che scrisse per noi, Delusa, lo chiamava il ‘lupo’. Ascoltate le parole. Coraggioso e intuitivo”.