Quest’anno si festeggiano i 30 anni dall’uscita di Le ali della libertà (The Shawshank Redemption il titolo originale in inglese) uno dei film considerati tra i più belli e significativi di sempre. Scritto e diretto da Frank Darabont (Il miglio verde, The Mist, The Walking Dead), è tratto dall’altrettanto bellissimo romanzo di Stephen King “Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank”.

La storia racconta gli anni passati in carcere di Andy Dufresne (Tim Robbins), un mite bancario condannato nel 1947 a due ergastoli per l’omicidio della moglie e del suo amante, nonostante si professi innocente. Fin dal suo ingresso nel carcere di Shawshank, Andy fa amicizia con un saggio detenuto più anziano, ‘Red’ (Morgan Freeman) e con un altro gruppetto di uomini, ma per i primi anni sarà costretto a subire soprusi di ogni sorta per via del suo carattere bonario. Con il tempo, grazie anche ai suoi studi e alla sua intelligenza, capisce che può diventare un punto di riferimento benvoluto da tutti i detenuti, e non solo, anche delle terribili guardie e dello spietato direttore del carcere. Con quest’ultimo in particolare instaurerà un rapporto professionale, tramando però al contempo un suo ‘progetto’ personale e segreto…

In occasione dei festeggiamenti dell’anniversario del film, Tim Robbins e Morgan Freeman si sono riuniti al TCM Film Festival 2024 e hanno parlato delle riprese. Ecco cosa ha raccontato Tim Robbins sulla scena della fuga, quando ha dovuto attraversare il lungo (e sporchissimo!) tunnel che lo ha portato fuori dalla prigione.

Il fango in cui ho dovuto strisciare nel tunnel era molto più sicuro dell’acqua in cui sono caduto dopo! Quella era acqua di campagna, era piena di pipì di mucca. Avevano chiamato un tossicologo per esaminarla e c’erano delle docce sempre pronte per me là vicino. 

 

Le Ali della Libertà, Tim Robbins: “Ho ancora un barattolo con i sassi del muro, io e Freeman siamo grandi amici, abbiamo dato speranza”