Oronzo Canà e la sua Longobarda. Una squadra entrata a far parte del ricordo di tutti di un calcio che non esiste più. Lino Banfi ha raccontato come è nato il protagonista:





“L’idea fu del grande Nils Liedholm. Eravamo su un aereo della tratta Roma-Milano e lui sapeva che ero un romanista sfegatato e parlavamo spesso di calcio. Ad un certo punto mi chiese, con il suo accento alla Don Lurio ‘Hai mai pensato a fare un film su un allenatore di calcio?’ ‘No – gli risposi – poi sono anche grasso, come faccio?’ Poi lui mi spiegò che invece dovevo farlo proprio perché assomigliavo ad un allenatore di nome Oronzo Pugliese che sotto l’impermeabile nascondeva una gallina che lasciava libera ogni volta che la sua squadra segnava”.

Lo stesso ha poi continuato parlando della quarantena




“L’ho passata chiuso in casa. Mi ha chiamato Pierpaolo Sileri, viceministro della salute, per chiedermi di girare uno spot per ricordare di indossare le mascherine. Mi ha chiesto di essere il creativo di me stesso. Non è stato facile perché non volevo essere triste e rivolgermi solo agli anziani”.

FONTE CORRIERE.IT