Lino Banfi, 82 anni compiuti qualche settima fa ha lasciato un’intervista a IL MESSAGGERO.

«Inizialmente è stato terribile – afferma Banfi – la Puglia non ha mai avuto predecessori illustri dal punto di vista drammaturgico. Io ho aperto la strada». Da qui il suo percorso di successo nel cinema, che lo ha risollevato anche dai problemi economici e debitori. «Ero pieno di debiti – continua Banfi – avevo problemi con i famosi cravattari. I momenti più salienti nel cinema, li ho avuti con il commissario “Lo Gatto”, di Dino Risi. Sono stato Zagaria lontano dalla omofobia. Mi dicono che sono un mostro di bravura e mi chiamano Lino Nazionale». Lino Banfi sembra non sentire il peso della sua età. E’ infastidito soltanto da quei chilo in più, che tuttavia, racchiudono anche un lato positivo: «Mi dà fastidio avere questi chili, ma meglio stare in salute che essere bello magro, fighetto e malato. E poi c’è la fortuna che quando si è grassottelli, le rughe non si vedono».

Banfi ha detto di aver girato molto con donne bellissime, come Edwige Fenech, Nadia Cassini, Barbara Bouchet, dal fascino e dalla sensualità completa. «Per avere fascino, non è necessario avere soltanto un bel corpo, occhi luminosi – afferma l’artista -. Deve essere un discorso completo di tutto il corpo. Oggi, chi potrebbe sostituire queste donne, è Samanta Togni, anche se fa la ballerina». L’attore ha abbracciato tre generazioni e spera di abbracciarne anche la quarta. E’ in attesa che la Rai si decida a comporre l’ultima serie del Medico in famiglia. «Dispiace – dichiara ancora Banfi – perché il pubblico c’è rimasto male. Tante proteste. Recuperare questa famiglia, sarebbe stato bello».

FONTE https://www.ilmessaggero.it/abruzzo/lino_banfi_nonno_medico_famiglia-3880656.html