Il film

Lockdown all’italiana uscì nel 2020, scritto, prodotto e diretto da Enrico Vanzina. Il film rappresenta l’esordio alla regia di Vanzina in seguito alla morte del fratello Carlo, col quale aveva stretto un sodalizio artistico (il primo da sceneggiatore, il secondo da regista e co-sceneggiatore) conclusosi col precedente Caccia al tesoro. È il primo film italiano di finzione girato dopo la fine del lockdown imposto per contrastare la diffusione del COVID-19 ad uscire al cinema.

La trama

Mariella scopre che il marito Giovanni, ricco avvocato, l’ha tradita con una ragazza della periferia di Roma, Tamara, molto più giovane ed attraente. Allo stesso tempo anche Walter, il compagno di Tamara, scopre che la sua ragazza l’ha tradito; di conseguenza le due coppie decidono di separarsi. Proprio mentre Giovanni e Tamara stanno per andarsene dalle rispettive abitazioni, il governo italiano proclama sull’intero territorio nazionale la quarantena forzata per arginare la pandemia di COVID-19, da poco scoppiata in Italia. Le due coppie, quindi, dovranno imparare a convivere e a sopportarsi, tra tradimenti e bugie.

Il commento di Greggio

In seguito alla pubblicazione del poster e del trailer del film, sul web sono nate polemiche relative alla legittimità o meno di trattare argomenti seri come la pandemia di COVID-19 ed il relativo lockdown tramite una commedia, oltretutto con la stessa pandemia ancora in corso. Il regista Vanzina si è subito difeso definendo codardi i detrattori del film e dicendo di sentirsi fiero di far parte della lunga tradizione della commedia all’italiana, che “ha sempre raccontato personaggi umani che mantengono debolezze e miserie”, e ha inoltre garantito che si tratta di un film “buffo e spiritoso su tante situazioni paradossali da lockdown“, ma anche “malinconico” e rispettoso nei confronti delle tante vittime del virus. Ezio Greggio è stato più duro, definendo “imbecilli” coloro che hanno criticato sul web il film.

Ezio Greggio, che è uno dei protagonisti della commedia insieme a Martina Stella, Ricky Memphis e Paola Minaccioni, nell’intervista difende il film dalle numerose critiche ricevute da persone che non lo hanno ancora visto. Le sue parole:

“Siete stati voi giornalisti, con una serie di giusti epiteti, a dare le risposte migliori a una manica di imbecilliche infatti, di colpo, si sono zittiti. Sul film sono state scritte scemenze, da persone che non l’hanno ancora visto.”

E poi continua, spiegando il vero significato della commedia:

“Il film mostra una grande considerazione per la tragedia che abbiamo attraversato: è un ritratto degli italiani vivi, di quelli che hanno vissuto chiusi in casa. Una commedia feroce nei confronti di un certo tipo di italianità. Tutto è molto divertente, non c’è niente di irriverente anzi in alcuni momenti “Lockdown all’italiana” è anche toccante, provoca commozione.”