A cinque anni di distanza da “Questi giorni”, Giuseppe Piccioni torna dietro la macchina da presa con L’ombra del giorno, una storia d’amore ambientata verso la fine degli anni ’30 con protagonisti Riccardo Scamarcio e Benedetta Porcaroli. Al cinema da giovedì 24 febbraio grazie a 01 Distribution.

TRAMA

Luciano (Riccardo Scamarcio), simpatizzante del fascismo come la stragrande maggioranza degli italiani, è il proprietario di un ristorante e vive in una sorta di isolamento dal mondo esterno che si è autoimposto. Ma, sulla vetrina che dà sull’antica piazza di Ascoli, compare un giorno una ragazza che porta con sé un segreto. Si chiama Anna (Benedetta Porcaroli) e riesce a farsi assumere nel ristorante. Da allora per Luciano la vita non sarà più la stessa e insieme ai pericoli che si trova a fronteggiare, c’è quello più grande di tutti: l’amore.

RECENSIONE

Sorretto da una solida sceneggiatura, con dei dialoghi ben scritti che danno compattezza alla narrazione, e dalla bravura di Riccardo Scamarcio e Benedetta Porcaroli – aiutati dal cast di comprimari tra cui spiccano Vincenzo Nemolato e Lino MusellaL’Ombra del Giorno ricostruisce perfettamente non solo il periodo storico ma, soprattutto, il modo di vivere degli italiani durante il periodo fascista. Con uno stile asciutto ed essenziale, Piccioni ci racconta due storie che coesistono nella stessa opera: il mondo all’interno del ristorante, fatto di routine, di gesti semplici e piccole gentilezze, spazio in cui i due protagonisti lentamente si innamorano. In opposizione al dentro, c’è il fuori, il mondo esterno, che viene filtrato attraverso una vetrata e dalla quale Luciano guarda la vita delle altre persone scorrere.

Nonostante le tematiche che ruotano intorno alla pellicola, L’ombra del giorno riesce a mantenere sempre centrale la storia d’amore “impossibile” tra i due protagonisti, che diviene, così, simbolo di un cambiamento possibile. Nonostante la paura e nonostante i tempi cupi è necessario compiere atti rivoluzionari, anche inconsapevoli: l’amore in questo senso sembra l’unica scelta da compiere.

 

Federica Rizzo