Luca Zingaretti ha voluto condividere con i suoi fan una lunga lettera personale dedicata alla madre, Emma Di Caputa, scomparsa lo scorso 8 ottobre all’età di 86 anni. L’attore, celebre interprete del Commissario Montalbano, ha raccontato del suo dolore con una lettera suddivisa in due post su Instagram. Parole emozionanti, personali ma anche universali. Leggiamole:

 

Non conta l’età che hai quando una madre se ne va,
né l’età della madre che se ne va.
In qualunque momento, in qualunque modo questo accada resterà solo un grande, immenso, terrorizzante vuoto.

Nostra madre si chiamava Emma. Emma di Capua. Ma il mondo la chiamava Mimmi.
Mimmi se n’è andata giovedi mattina alle 9.04.
Ogni scarrafone è bello all’uocchie ‘e mamma soia.
Ma anche ogni mamma è unica agli occhi dei suoi scarrafoni.
Mia madre, Mimmi, era una donna speciale. Una donna che spandeva amore ed energia positiva nel mondo
Mimmi accoglieva tutti, il povero e il ricco, il potente e il diseredato, l’amico e il nemico.
Lo ammaliava con la sua dolcezza, con la sua capacità di fare amicizia, di mettere tutti sullo stesso piano perché alla fine tutti
esseri umani siamo.
Mamma ci ha insegnato a rispettare le donne e gli uomini a prescindere dalla razza, dalla religione, dal modo di vivere la sessualità o da qualunque altro metodo di discriminazione.
Nostra madre, Mimmi, consolava tutti.
Era capace di portare allegria ovunque e se oggi fosse qui sono sicuro che sarebbe capace di alleggerire i nostri cuori.
Spandeva amore nel mondo e andandosene ne ha lasciato una scia lunghissima dietro di sé.
Per tutti. Per chi l’ha frequentata sporadicamente o per poco
e per la sua famiglia, per i suoi amati cugini, per le sue adorate amiche, per i suoi amici.
La gente che la conosceva tendeva ad attaccarsi a lei irresistibilmente perché avvertiva che in quella piccola donna c’era una
grande magia.
Persino i medici e il personale paramedico che l’hanno accompagnata in questi tre anni di lotta contro la malattia, non sono riusciti con lei a mantenere quelle distanze che devono imparare a costruire con i pazienti per sopravvivere.
Li ringraziamo tutti sentitamente, accoratamente.

Mamma da piccola ha vissuto la paura della deportazione.
Si è vista bussare le SS alla porta di casa in cerca di suo padre.
Forse è per questo che non era capace di odiare nessuno ed era pronta a prendere sempre il meglio della vita
Mamma ci ha portato ai concerti, a teatro, ai musei, in viaggio, ci ha consigliato come e cosa leggere, ci ha invitati a cogliere il positivo nel mondo, ad amare
Mamma ci ha portato ai concerti, a teatro, ai musei, in viaggio, ci ha consigliato come e cosa leggere, ci ha invitati a cogliere il positivo nel mondo, ad amare la bellezza.
Mamma amava la vita in ogni suo aspetto. Amava l’amicizia, la convivialità, i paesaggi, le cose belle, l’arte, la poesia e tutto ciò che poteva nutrire il corpo e l’anima.
E l’ha vissuta questa vita, l’ha “mozzicata” fino all’ultimo boccone. L’ha amata Anche mentre la malattia la tormentava era lei che faceva coraggio a noi.
Un famoso regista italiano si lascia sempre una settimana di riprese da parte. Se deve fare un film di otto settimane ne gira 7, vede quello che ha combinato e quando è pronto, quando ha capito cosa manca al suo film, gira l’ottava.
La vita dovrebbe essere così,
la morte dovrebbe concederci questo privilegio:
ridarci per un attimo la persona che se ne è andata per potergli dire tutto quello che non siamo riusciti a dirgli in vita.
Se mamma tornasse gli diremmo: “grazie di tutto mamma e scusa di tutto,
grazie soprattutto per l’amore con cui hai unito questa famiglia.
sei stata una mamma meravigliosa.
Sei stata una nonna stupenda,
una zia, una moglie, una suocera, una nuora, un’amica meravigliosa,
sei la donna che ci ha insegnato con il l’esempio,
con quella tua energia che leniva,
a vivere la vita con gioia e gratitudine.
Siamo orgogliosi di te.
Mamma quando ha capito che era arrivata l’ora di andarsene ha desiderato lasciare alle sue sei adorate nipoti una medaglietta. L’iscrizione dice: «Ama, tesoro mio. Nonna Mimmi».
Ecco questa era Mimmi, questa era nostra madre,
questa e tante altre cose insieme.
Ecco perché la abbiamo amata tutti disperatamente.
Ecco perché ci mancherà per sempre.
Ecco perché sarà con noi per sempre.
Perché Mamma sarà sempre accanto a tutti noi quando ce ne sarà bisogno
voglio lasciarvi con quello che avrebbe detto mamma:
«Adesso non rompete e andiamo a festeggiare perché questa non è la prova generale, amori miei, questa è la vita».

 

 

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Non conta l’età che hai quando una madre se ne va, né l’età della madre che se ne va. In qualunque momento, in qualunque modo questo accada resterà solo un grande, immenso, terrorizzante vuoto. Nostra madre si chiamava Emma. Emma di Capua. Ma il mondo la chiamava Mimmi. Mimmi se n’è andata giovedi mattina alle 9.04 Ogni scarrafone è bello all’uocchie ‘e mamma soia. MA anche ogni mamma è unica agli occhi dei suoi scarrafoni. Mia madre, Mimmi, era una donna speciale. Una donna che spandeva amore ed energia positiva nel mondo Mimmi accoglieva tutti, il povero e il ricco, il potente e il diseredato, l’amico e il nemico. Lo ammaliava con la sua dolcezza, con la sua capacità di fare amicizia, di mettere tutti sullo stesso piano perché alla fine tutti esseri umani siamo. Mamma ci ha insegnato a rispettare le donne e gli uomini a prescindere dalla razza, dalla religione, dal modo di vivere la sessualità o da qualunque altro metodo di discriminazione. Nostra madre, Mimmi, consolava tutti. Era capace di portare allegria ovunque e se oggi fosse qui sono sicuro che sarebbe capace di alleggerire i nostri cuori. Spandeva amore nel mondo e andandosene ne ha lasciato una scia lunghissima dietro di sé. Per tutti. Per chi l’ha frequentata sporadicamente o per poco e per la sua famiglia, per i suoi amati cugini, per le sue adorate amiche, per i suoi amici. La gente che la conosceva tendeva ad attaccarsi a lei irresistibilmente perché avvertiva che in quella piccola donna c’era una grande magia. Persino i medici e il personale paramedico che l’hanno accompagnata in questi tre anni di lotta contro la malattia, non sono riusciti con lei a mantenere quelle distanze che devono imparare a costruire con i pazienti per sopravvivere. Li ringraziamo tutti sentitamente, accoratamente. Mamma da piccola ha vissuto la paura della deportazione. Si è vista bussare le SS alla porta di casa in cerca di suo padre. Forse è per questo che non era capace di odiare nessuno ed era pronta a prendere sempre il meglio della vita Mamma ci ha portato ai concerti, a teatro, ai musei, in viaggio, ci ha consigliato come e cosa leggere, ci ha invitati a cogliere il positivo nel mondo, ad amare

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