Buddy movie degli anni ’90, L’ultimo boy scout rimane ancora oggi un titolo molto amato per il suo genere. La storia è quella di Joe Hallenbeck (Bruce Willis) il quale, perduto il lavoro e la dignità per colpa di un politico corrotto, sopravvive facendo il detective privato. Insieme ad un altro perdente, Jimmy Dix (Damon Wayans), ex giocatore di football, risolverà un complicato caso che lega le scommesse clandestine al mondo politico. Per entrambi sarà l’occasione di ritrovare la dignità ed il rispetto degli altri.

Come vi abbiamo già raccontato, i rapporti tra Bruce Willis e Damon Wayans sul set de L’ultimo boy scout non furono proprio idilliaci (potete leggere QUA). In generale, tutto il film non fu portato a compimento in un’atmosfera serena, dato che c’erano diverse diatribe interne dovute, come rivelò l’assistente alla regia James W. Skotchdopole, alla “sovrabbondanza di maschi alfa nel progetto”. Come ha detto in un’intervista: “Bruce era all’apice della sua celebrità, così come Joel Silver, Tony Scott e Shane Black. C’erano un sacco di persone che avevano un sacco di opinioni su cosa fare. C’erano alcune personalità accese, dei primi anni Novanta, cariche di testosterone sulla linea. Era un ‘ambiente carico’, diciamo”.

La sommossa

Tra gli aneddoti più curiosi avvenuti sul set c’è quello che riguarda una sfiorata rivolta per mano delle comparse. Un giorno, al Los Angeles Coliseum, centinaia di comparse furono richiamate per un secondo giorno di riprese, ma all’ultimo minuto fu presa la decisione di annullare tutto. Le comparse non furono informate della decisione e arrivarono aspettandosi una giornata di lavoro. La produzione si rifiutò di pagarle e, man mano che il malcontento cresceva, a gruppi cominciarono a sollevarsi contro la barriera che circondava il set, a tal punto che fu necessario chiamare la polizia antisommossa per disperdere la folla.