Il film

7 chili in 7 giorni è uno dei nostri cult preferiti che vede come protagonisti Carlo Verdone e Renato Pozzetto. Diventato un gioiellino tra la filmografia dei due attori, il film uscì nel 1986 sotto la regia di Luca Verdone, fratello minore di Carlo.

Trama

Laureati in medicina con il minimo dei voti, due amici (Verdone e Pozzetto) si improvvisano dietologi e aprono una casa di cura per obesi, riadattando un magnifico casale circondato da boschi, appartenente alla moglie di Verdone, Samantha (Silvia Annichiarico). Richiamati dal battage pubblicitario, affluiscono alla casa di cura una quindicina di persone sovrappeso (di ambo i sessi), ai quali i due garantiscono un dimagrimento sicuro. Il tempo passa tra allenamenti sfibranti, ginnastica e soprattutto continui digiuni, che condurranno i malcapitati pazienti, stremati dalla fame, a compiere anche un’irruzione nella cucina della clinica.

La scena della sepoltura

C’è un aneddoto curioso legato al film, che ha raccontato lo stesso Carlo Verdone in uno suo post tempo fa su Facebook. Prima di continuare, vi ricordiamo che CLICCANDO QUI potrete leggere le differenze tra le due versioni (televisiva e cinematografica) del film.

Come vi stavamo raccontando, Carlo Verdone ha raccontato di una curiosità legata al film, precisamente ad una scena in particolare (ricordiamo che il regista del film è il fratello Luca Verdone).

“A mezzanotte giravamo sulle dune di Ostia il seppellimento dell’onorevole, deceduto nella sauna.
Ad un certo punto mio fratello litiga con la allora fidanzata, se ne dissero di tutti i colori, e lei se ne va di notte lungo la spiaggia infuriata. Mio fratello parte all’inseguimento. La troupe si ferma, ci guardiamo tutti in faccia. Io urlo nella notte lungo il litorale: “Lucaaaa !!! Ma vie’ a gira’ !!! Che lasci una troupe così?”

Continua Verdone:
Si arrabbiò pure Renato Pozzetto
. La notte era umida e fredda, dopo 45 minuti Luca non era tornato! Nella disperazione c’era una troupe di 40 persone che smadonnava. Presi coraggio e dissi: ” Basta, la giro io!” Un’acclamazione liberatoria accolse il mio annuncio, e in meno di un’ora la scena era stata fatta . I macchinisti cominciarono con gli elettricisti a smontare tutto. Le luci si spensero e Pozzetto tornò al residence.”

Conclude così il racconto:
Ad un certo punto nel buio si sentì una voce col fiatone: “Pronti… Pronti tutti… Preparate il ciak! “
Il direttore di produzione urlò a Luca: “Preparate il pigiama, avemo finito“. Luca replicò:” Ma come ? … Ma non si fa così!” Non ricevette risposta: se lo sarebbero mangiato vivo ! Nelle assurdità dei set può anche succedere una cosa del genere. La follia pura. L’importante fu che da quel giorno fu un soldatino di precisione. Meno male.