Un ritorno attesissimo quello della Gialappa’s Band, che ieri ha esordito – a distanza di quasi cinque anni dall’ultimo lavoro – in prima serata su Tv8 con il nuovo programma GialappaShow. In occasione del lancio del programma, di cui è conduttore insieme a Paola Di Benedetto, Mago Forest si è raccontato in una nuova intervista a Fanpage dove ha ripercorso la sua storia collaborazione con il trio, oggi ridimensionato in duo, con Marco Santin Giorgio Gherarducci (senza Carlo Taranto).

Parliamo di Gialappa’s Show, la sua decima collaborazione con loro. Dopo la parziale uscita del signor Carlo è diventato un po’ il terzo gialappo.

Già un tempo si diceva che fossi il quarto gialappo e mi piaceva rispondere che io era la settima letteronza. Ho iniziato a lavorare con loro nel 2001, dopo 9 anni di collaborazione filata, abbiamo avuto altre parentesi negli anni, da Mai Dire Talk a Balalaika. Tornati in studio adesso per lavorare, abbiamo avuto la sensazione che si trattasse dell’ennesima puntata di un programma iniziato nel 2001. Non è cambiato quasi nulla di un rapporto tra amici che scherzano mentre si registra. Manteniamo lo stesso personaggio quando siamo a cena e al bar, loro hanno questo atteggiamento sfottereccio nei miei confronti che io fingo di subire. Per me lavorare con loro rappresentava un sogno e poi è iniziata d’improvviso, in modo naturale, sfociando in un’amicizia. Marco (Santin, ndr) è stato mio testimone di nozze, io in comune ho celebrato con la fascia di sindaco il matrimonio di Giorgio (Gherarducci, ndr).

Io credo l’apice della Gialappa ci sia stato quando io li seguivo ancora da spettatore, con Teocoli e Gnocchi. Era qualcosa di mitologico, si facevano i gruppi d’ascolto per seguirli, erano la voce del pubblico a voce alta che rappresentò una rivoluzione. Hanno iniziato quando c’era il tubo catodico, ne hanno attraversato i cambiamenti, dal plasma fino ai cellulari. Quello che è successo con i social lo stava già facendo la Giallappa, andare a cercare le cose nelle Tv private, all’estero. Oggi lo facciamo in maniera personale e ci troviamo tempestati da mattina a sera di meme e video che fanno ridere. Adesso che c’è un nuovo mondo in televisione, siamo ancora qui e poi è una Tv che non è né Mediaset né Rai, la dimostrazione che sono nati nuovi poli dove è possibile andare a sperimentare.