Ospite di Fedez e di Luis Sal nel programma in podcast “Muschio Selvaggio”, Massimo Boldi ha rivelato un simpatico retroscena, costatogli molto in termini economici. L’attore ha, infatti, raccontato che scappò da Mediaset per fare fantastico con Celentano e questa cosa non venne proprio presa bene dall’allora presidente Silvio Berlusconi:

“Mi chiamò Celentano per fare Fantastico. Fu un momento molto difficile perché per farlo non fui perfetto con il Cavaliere Berlusconi. Scappai da Mediaset per andare a lavorare in Rai. Sono stato condannato a due miliardi e mezzo di penale”.

L’attore specifica che non esisteva una vera e propria esclusiva in quel periodo eppure:

“Non c’era un’esclusiva con Mediaset perché al tempo non esistevano, ma loro hanno vinto la causa. La prima udienza l’ho vinta io e il giudice mi disse che potevo fare Fantastico. Al 31 dicembre ricevo una telefonata del mio avvocato che mi riferì che c’era stato un sequestro conservativo di due miliardi e mezzo. Mi avevano bloccato tutto, non avevo soldi neanche per fare la benzina“.

Massimo Boldi ricorda anche di come si fece poi perdonare da Berlusconi:

“Com’è finita? Andai a casa di Berlusconi e aspettati diverse ore all’esterno del suo ufficio. Nel silenzio dopo la riunione mi chiamò chiedendomi cosa avessi combinato. Slaccia la cravatta e parliamo. Da lì abbiamo fatto un accordo per due milioni e mezzo di risate. Poi mi fece un contratto molto vantaggioso per tornare in Mediaset”.

E alla domanda quale sia il Cinepanettone che maggiormente lo ha soddisfatto, Boldi risponde:

“Cinepanettone non è il termine esatto, perchè questo termine lo ha creato un critico cinematografico ed è dispregiativo. In realtà, poi, è piaciuto e ce lo siamo tenuto. Il primo che feci era Yuppies.