Nell’ultima puntata di “Facciamo finta che”, il programma che Maurizio Costanzo conduce insieme a Carlotta Quadri tutti i giorni su R101, Costanzo, stimolato dalle domande di Carlotta, ha parlato del suo nuovo libro Smemorabilia. Catalogo sentimentale degli oggetti perduti” (Mondadori).

Questi alcuni passaggi della chiacchierata:

Costanzo: “Questo libro è la memoria di un passato fatto di piccole cose che però sono il tessuto connettivo della vita”.

Alla domanda di Carlotta Quadri: “Tra gli oggetti perduti del tuo libro ci sono il telefono a gettone, la Polaroid, i lenti, il flipper, la cabina per la fototessera, la macchina da scrivere, le cambiali. Ci racconti perché le cambiali”, Costanzo ha risposto:Le cambiali perché vidi mio padre in problematiche con le cambiali, ne uscì e io decisi quando avevo 16 anni che mai avrei firmato una cambiale. Credo di aver mantenuto la promessa, comunque mi sembra di avere sempre onorato le poche firmate, anche perché Carlotta, la vita è una cambiale”.

A proposito dell’attentato del 1993, “Quanto pensi ancora all’attentato?”

Costanzo: “Ogni tanto, ma io non penso mai a celebrarmi per il passato, ma per il futuro. Mi interessa molto più il futuro del passato”.

Quadri: “Tu ti definisci un sopravvissuto, ma il senso di quel sopravvissuto non sta tanto nell’attentato, quanto nella dedica del tuo libro che appunto hai dedicato ad Alberto Silvestri, a Paolo Pietrangeli, a Luisella Testa, a Franco Bracardi

Costanzo: “Sono le persone che hanno fatto con me vent’anni o trenta di Costanzo Show. Con loro ho passato una parte bella della mia vita”.

Hanno poi fatto un gioco divertente.

Carlotta: “In una scala da 1 a 10, quanto ti rompe l’entusiasmo?”

Costanzo: “8”.

“Un invito a un matrimonio?”

“9”.

“La tecnologia?”

“7”.

“Le vacanze?”

“10”.

“Le barzellette?”

“6”

“Farti intervistare?”

“No beh dai …. 8”

Una memoria indimenticabile per Costanzo è Sergio Zavoli:“Sergio Zavoli era direttore generale della RAI. Io non lavoravo più, lui mi chiamò al telefono e mi disse ‘La finisci di fare l’ambasciatore a San Marino?’ e io grazie a Sergio ricominciai a lavorare”.

A proposito di “Orazio” (serie tv andata in onda dal 1985 al 1987) che, dice Carlotta Quadri, “è diventato un cult per moltissime generazioni e non c’è tra le tue smemorie, volevo sapere da te perché non hai continuato a fare un po’ di tv come attore?”, Costanzo ha risposto “Perché mi bastava quello. E poi rimasi colpito perché una volta – noi registravamo agli studi Palatino a Roma – la mamma di Silvio Berlusconi venne a Roma e volle andare a vedere la casa di Orazio e li capii che bastava”.

Alla domanda “La noia tu dici spesso può avere il risvolto positivo della creatività. Cosa ti annoia più di te?” la risposta di Costanzo è stata “Gli altri. Quelli che ripetono sempre le stesse cose, quelli che sono convinti di dire cose intelligenti, quelli che passati gli anni sbagliano ancora i congiuntivi”.Quadri: “Cosa vorresti che gli altri dicessero di te”?”

CostanzoE’ un brav’uomo”Una battuta chiude l’intervista: “Dici nel libro che vivi coltivando le stesse attese di un ragazzo. Di cosa sei in attesa oggi?”Costanzo: “Di fare il militare”