Il grande autore Mogol ricorda Lucio Battisti che il 5 avrebbe compiuto 80 anni. Ecco un estratto dell’intervista al Corriere:

Giulio Rapetti Mogol, se Lucio Battisti fosse ancora fra di noi, domenica compirebbe 80 anni. Se lo ricorda il vostro primo incontro?

«Ci fece conoscere Christine Leroux, direttrice di una csa di edizioni musicale che aveva fatto un contratto a Lucio. Lui mi fece sentire due canzoni. “Non mi sembrano un granché”, dissi. E lui “In effetti… sono d’accordo”. Era semplice e umile, sorrise nonostante la batosta. Per non sentirmi un verme miserabile gli proposi di vederci per provare a fare qualcosa insieme. Nacquero “Dolce di giorno” e “Per una lira”».

Cosa ci aveva visto in quel ragazzo alle prime armi?

«Farei bella figura a dirlo, ma non avevo intuito nulla. Però la terza canzone fu “29 settembre” che divenne un successo dell’Equipe 84. All’inizio Lucio non voleva cantare, dovetti insistere prima di convincerlo».

Questa volta ci aveva visto lontano…

«Era moderno. Non cantava per far sentire la voce, ma per comunicare qualcosa».

Nel 1980, dopo circa 150 canzoni scritte insieme, litigaste per soldi…

«Non fu una questione di soldi, ma di equità. Lui otteneva due terzi dei diritti e io un terzo. Chiesi di dividere in parti uguali. Sembrava d’accordo, ma il giorno dopo cambiò idea. Gli dissi che non avrei più lavorato con lui».

FONTE CORRIERE