“Un film diffamatorio che si discosta totalmente dalla realtà”. Così Patrizia Gucci – pronipote di Guccio, il fondatore della maison – commentò tempo fa all’AGI House of Gucci, il film del 2021 di Ridley Scott incentrato sulla storia d’amore tra Maurizio Gucci e Patrizia Reggiani, conclusasi in tragedia con la morte del primo per mano di un sicario assoldato dalla donna (poi condannata a 26 anni di carcere e tornata libera nel 2016 per buona condotta dopo averne scontati 18) quando la coppia aveva già divorziato.

La pellicola con Lady Gaga, Adam Driver, Jared Leto, Al Pacino e Jeremy Irons che si ripropone di raccontare la “vera storia” della famiglia è invece “ricca di fantasiose coloriture” stando alle parole della vera Reggiani, che l’ha definita “brutta, al di fuori della realtà, stereotipata all’americana”.

Nessuno dei personaggi del film rappresenta lontanamente la realtà “a partire dalla protagonista, Patrizia Reggiani. Lei – spiega Patrizia Gucci – sembra una manipolatrice, onnipresente che decide tutto ma, in verità, questa frequentazione con la mia famiglia non c’è mai stata”.

Ma anche il ruolo che il regista ha fatto interpretare ad Al Pacino non ha nulla a che fare con il vero Aldo, il presidente dell’azienda per trenta anni.

“Sembra quasi che abbiano voluto dare alla mia famiglia un taglio mafioso quando attribuiscono ad Aldo espressioni del tipo ‘siamo una famiglia’, ‘siamo uniti’, ‘la famiglia deve restare unita’”, sottolinea la donna.

Ma la figura più “tartassata è senza dubbio quella di mio padre Paolo (il figlio di Aldo, interpretato da Jared Leto). Nel film viene fatto passare per un demente, una caricatura molto offensiva”.