Il film

Prima dello sfortunato Don Camillo, Terence Hill affronta due trasferte in terra americana, la prima è Mister Miliardo, mentre la seconda è proprio Poliziotto Superpiù (1980), il divertentissimo film di Sergio Corbucci che lo vede protagonista nei panni di un poliziotto dai poteri sovraumani, paladino incontrastato della giustizia.

La trama

Il poliziotto Dave Speed è in missione in una riserva indiana dove sta per essere provocata l’esplosione di un missile. Quando questa avviene, radiazioni che avrebbero ucciso chiunque altro gli conferiscono invece dei superpoteri quali: la capacità di cadere dal ventesimo piano di un grattacielo senza farsi male, quella di spostare oggetti piccoli come un bicchiere o grandi come un camion con la forza del pensiero, intuire che si sta per compiere una rapina, e così via. Tra lo scetticismo del suo immediato superiore, il sergente Willy Dunlop, e lo sgomento della propria fidanzata, Evelyn, cui non piace l’idea di sposare un superuomo, Dave decide di impiegare le sue eccezionali facoltà – che hanno il solo difetto di scomparire in presenza di tutto ciò che è rosso – per sgominare una banda di falsari, la cui tipografia si trova su un peschereccio, il Barracuda, apparentemente dedito alla surgelazione del pesce. L’operazione, però, fallisce, poiché, mentre Dave si allontana in elicottero per chiedere rinforzi, Dunlop resta vittima della gang, che lo rinchiude nella cella frigorifera del Barracuda, che poi viene affondato. Accusato di aver ucciso Dunlop, Dave è condannato ingiustamente a morte…

Le curiosità

  • Sal Borgese, che qui interpreta il goffo scagnozzo Paradise, è doppiato dall’indimenticato Gigi “Filini” Reder.
  • Uno degli slogan di questo film lo descriveva come “La commedia della legge e del disordine”. Il co-protagonista Ernest Borgnine ha recitato in un film intitolato proprio Law and Disorder (1974).
  • C’è una scena dove mangia dei fiori, racconta così lo stesso Terence: “Erano fiori veri! Non fa certo male mangiare qualche fiore! Dopotutto, sono piante. Ma non provateci anche voi, naturalmente!”
  • La scena della tazzina che si muove è stata fatta con un semplice spago attaccato, ovviamente non visibile.
  • Pensata principalmente per il pubblico americano, la pellicola è stata trasmessa più volte da HBO nel corso dei primi anni ottanta.
  • Ultimo film di Joanne Dru che, coincidentalmente, come ultima battuta all’interno della pellicola, in inglese dice qualcosa che si può tradurre come: “Il mio ruolo più grande. Che finale!”.