Il 2 dicembre lo storico contenitore calcistico di Quelli che ha chiuso i battenti. La puntata andata in onda in prima serata su Rai2 è stata l’ultima del trio composto da Luca Bizzarri, Paolo Kessisoglu e Mia Ceran e metterà fine al pacchetto di Quelli che il calcio che, per 28 anni, da quando debuttò con Fabio Fazio e Marino Bartoletti alla conduzione, ha tenuto compagnia ai milioni di italiani che cercavano in tempo reale di scoprire i risultati delle loro partite del cuore. Non solo, il programma era diventato un vero e proprio cult della tv, capace di regalare al calcio quella sana dissacrazione che è sempre mancata in tanti programmi sportivi, fucina inesauribile di comici ma anche laboratorio sperimentale in grado di reinventare personaggi famosi regalando loro una nuova identità o di crearne di nuovi, da suor Paola allo juventino Idris, dal telecronista Everardo Della Noce al conduttore Luciano Rispoli e all’astrologo Peter Van Wood, fino a mattatori del calibro di Teo Teocoli e Anna Marchesini.

Poi arrivò la gestione di 10 anni di Simona Ventura, la più longeva. Si affermano e si esaltano talenti come Ubaldo Pantani, Lucia Ocone, Max Giusti, Maurizio Crozza. Ed ecco Victoria Cabello e la sua verve esaltata dal Trio Medusa. E ancora Nicola Savino e la Gialappa’s. Fino alla conduzione attuale a tre, inaugurata nel 2017.

Una morte annunciata quella del programma, che giovedì 2 dicembre si è mestamente congedato dai telespettatori con un magro 2,3% di share e nemmeno 500 mila spettatori.  I conduttori Mia Ceran e Luca e Paolo si sono congedati senza fare troppi discorsi e senza lanciarsi in addii polemici o strappalacrime ma sono stati sufficienti i loro volti per capire il reale stato d’animo: “Ringraziamo il nostro pubblico, le maestranze e la produzione Rai, la nostra band, tutti i professionisti che con il loro lavoro hanno reso possibile andare in onda. “Quelli che…” vi saluta e vi augura un magnifico Natale”.

Un finale che lascia l’amaro in bocca, condizionato, probabilmente, dalla scelta dell’ex direzione di Rai2 di spostare lo storico varietà dalla domenica pomeriggio alla prima serata del lunedì, cosa che ha destabilizzato non poco i telespettatori.