Super ospite della Festa del Cinema di Roma per ritirare il Premio alla Carriera, Quentin Tarantino è stato mattatore assoluto nel corso della conferenza stampa diurna, antecedente all’Incontro Ravvicinato della sera. Tante le domande dei giornalisti, alle quali Quentin ha risposto con verve e spontaneità. Tra queste una sul politically correct che permea nella società odierna, citando uno dei suoi film più amati, Pulp Fiction:

“Credo che oggi sia più difficile fare film, ma non impossibile raccontare certe cose. Bisogna crederci, senza preoccuparsi che alla gente non piaccia. Non bisogna rifletterci troppo.  Quando ho girato Pulp fiction ho avuto un’attenzione positiva dalla stampa ma anche stroncature lunghe e dettagliate di chi diceva “divertente, ma niente di che”, perfino insulti”. Pensavo: “Ho fatto un film di gangster divertente, che problema c’è?”  Quindici anni dopo ho riletto alcune di quelle stroncature, ho capito che non bisogna essere troppo sensibili e non vedere mai le cose come un attacco personale. Se il film non si fa dimenticare appena esci dalle sale ma lascia il segno è normale che ci saranno anche reazioni negative. Comunque, va detto, ai tempi di Pulp Fiction, era molto diverso. Se lo avessi fatto solo quattro anni dopo sarebbe stato più complicato”, se lo avessi fatto solo quattro anni dopo sarebbe stato più complicato”.