Renato Zero è tornato con un nuovo album, “Autoritratto”, che riassume oltre cinquant’anni di carriera musicale.

“’Mi piaccio’ è la password di questo disco – ha raccontato il cantautore a Il Fatto Quotidiano – Non è che io mi sia voluto incensare,ma creare delle somme personali e artistiche. Mi sono calato in diversi panni e ruoli, mi ha dato molto questa facoltà di ricerca e opzione. Ho anche imparato molto nell’aver ballato, ad esempio, per Hendrix al Brancaccio. È stato un tassello importantissimo per la mia carriera, in fondo siamo stati tutti ‘contaminati’ da qualcuno che era un mito. Mi sono messo nella condizione di poter fruire di un insegnamento e conquistarmi di una postura definitiva nel mondo della musica”.

“Nel disco parlo della salvezza verso noi stessi. Il primo nemico siamo noi stessi. Dobbiamo stare attenti a evitare che la depressione abbia il sopravvento, c’è anche il rischio l’ego possa ammalarsi. Ci sono due entità che possono convivere nel proprio corpo, ormai si sono stanziati in me e non vogliono più andare via. Meglio accontentarli”.

Zero affronta anche l’attualità e il momento storico che stiamo vivendo, segnato dalla politica interna ed estera:

Ho invitato il mio pubblico a scendere in piazza e non rimanere tra le quattro mura a piangersi addosso. L’ottenimento di certe vittorie avviene in piazza, mettendo faccia e proprio nome mai come ora questa piazza dovrebbe ripopolarsi. Siamo scesi in piazza per cose molto più leggere – ha continuato Zero -. Ci sono i presupposti per poter fare questa comparizione di fronte al potere e a queste entità astratte… Invece stiamo a casa davanti alla tv che è un altro sonnifero e un’altra bugia, una macchinazione. Quello che offre la tv è vergognoso e vorrei tanto ricredermi sull’utilizzo di queste telecamere e informazioni, invece siamo messi male. Alla tv abbiamo dato tempo e importanza eccessivi e non abbiamo riservato il tempo agli amici, ai figli, ai nostri partner. È un giro vizioso, dove non siamo più attori ma spettatori impotenti proprio perché ci manca quel millimetro di coraggio che sarebbe necessario. La persona è sparita”.