Roby Facchinetti è stato ospite e protagonista del programma di Rai 3 condotto da Marco Marra La mia passione. L’artista bergamasco, celebre componente dei Pooh, ha ripercorso la carriera e la vita della band più longeva e popolare in Italia a partire dal loro primo successo del 1968, Piccola Katy, fino agli ultimi concerti negli stadi per tutto il 2016 in onore dei 50 anni di carriera.

Nel corso dell’intervista, Facchinetti ha parlato a cuore aperto, commovendosi nel ripercorrere una vita intera di successi e musica con i suoi compagni di sempre, Dodi Battaglia, Red Canzian, Stefano D’Orazio e Valerio Negrini (quest’ultimo scomparso a inizio 2013). Una carriera che si è conclusa ufficialmente il 30 dicembre 2016 con un concerto all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno, che il tastierista 75enne ricorda con commozione: 

“Si trattò realmente dell’ultimo concerto e fu una sofferenza incredibile, non fu assolutamente facile per nessuno di noi”, racconta Facchinetti con gli occhi azzurri gonfi di lacrime. “Senza Stefano (D’Orazio, ndr) e Valerio (Negrini, ndr) non è più la stessa cosa. Va rispettato quello che abbiamo sempre dichiarato, che sarebbe stata l’ultima volta. È stato un gran finale straordinario e vorrei che rimanesse così”.Facchinetti ha rotti un po’ il silenzio che aleggiava da anni, mettendo una pietra sopra su un eventuale ripartenza del gruppo. “I Pooh non esistono più.

Sostituire due dei volti che per 50 anni hanno fatto sognare gli italiani con il loro sound sarebbe una mancanza di rispetto nei confronti della storia del gruppo ma anche di chi, quel gruppo, l’ha amato e seguito per tanti anni. È questo il pensiero di Roby Facchinetti: “Io amo quell’immagine di quattro ex ragazzi che hanno portato avanti una storia importante.

Stefano D’Orazio, batterista, abbandonò i Pooh nel 2009 per scelte e valutazioni personali, mantenendo però i rapporti con i suoi colleghi e amici, mentre Valerio Negrini, autore di moltissimi brani di successo, è morto nel 2013. Nonostante queste due mancanze, i Pooh hanno continuato a esistere per uno scopo preciso: “Volevamo portare questa grande storia al cinquantennale. Avevamo nella nostra mente questo obiettivo quasi impossibile. E ce l’abbiamo fatta.

Il 30 dicembre 2019 Facchinetti aveva anche pubblicato un post su Facebook, in ricordo dell’ultimo concerto avvenuto tre anni prima. 

Su RaiPlay è possibile vedere l’intera intervista a La mia Passione