Scarlett Johansson, che tornerà sul grande schermo con “Asteroid City”, il film che la vede come protagonista, sotto la regia di Wes Anderson, si è raccontata a cuore aperto a 7, supplemento settimanale de “Il Corriere Della Sera”, svelando alcuni momenti difficili della sua carriera:

“Il mio corpo da bomba sexy rischiava di rovinarmi. Mi sfuggivano i film migliori, arrivavano tutti ruoli alla Marilyn Monroe, non li volevo”.

Due film però hanno cambiato tutto. “Iron Man 2” arrivato al volo solo dopo il rifiuto di Emily Blunt e “Gravity”, in cui alla fine preferirono Sandra Bullock:

“Mi sentivo incasellata in un cliché dal quale era difficilissimo uscire. Ho girato film tipo ‘La verità è che non gli piaci abbastanza’ che alimentavano quel tipo di narrazione. Mi sono vista offrire tutti i ruoli possibili basati su Marilyn Monroe, che non volevo assolutamente. E quando sono stata scartata per due film ai quali tenevo moltissimo, mi sono sentita persa”.

Tanto che l’attrice ha iniziato a farsi delle domande:

“Avevo desiderato talmente quel ruolo che cominciai a chiedermi: ‘Sono arrivata al capolinea della creatività? Sarà ancora questo il lavoro giusto per me?’”.

Non solo: l’attrice ha confidato di essersi sottoposta a sacrifici per interpretare ruoli nuovi:

“Ho dovuto dedicarmi ad allenamenti militari e alla dieta intermittente, digiunando per mesi 12 ore al giorno con punte di 14-15 in alcuni momenti delle riprese”.