Mago Silvan è stato intervistato dal Corriere della Sera dove ha raccontato alcuni aneddoti sulla sua carriera, ecco un estratto:

Qualche volta che è andata proprio storta?

«Eseguivo il numero della donna tagliata in tre pezzi. La ragazza si mosse, la graffiai con la lama e lei quasi svenne. Mi fermai subito».

Meno male.

«O quando ero chiuso nel baule, ma l’assistente perse la chiave che avrebbe dovuto tenere in tasca. Dovettero chiamare un fabbro a liberarmi, stavo soffocando, me la sono vista brutta».

Chi le costruisce le attrezzature?

«Un falegname fidato e un fabbro di Borgo Pio, Antonio. Ognuno fa un pezzo singolo, quindi non hanno mai scoperto i miei trucchi».

Mai messo un paio di jeans in vita sua.

«Vero. Possiedo 36 smoking. Prima portavo il frac. Il primo mi fu regalato dal re Umberto II di Savoia. Mi esibivo al casinò dell’Estoril, in Portogallo. Una sera nel pubblico c’era anche lui, si divertì molto. L’indomani mi mandò il segretario per invitarmi a Villa Italia, a Cascais. Portavo un modesto vestito da sera di un sarto di Venezia. Rifiutai il compenso e mi esibii in uno spettacolo di 45 minuti. Alla fine Umberto II venne a ringraziarmi. E il giorno dopo mi rimandò lo stesso segretario con un pacco per me: dentro c’era un magnifico frac, cucito dal suo sarto personale».

FONTE CORRIERE