Il film

La passione di Cristo (The Passion of the Christ) uscì nel 2004 co-scritto, diretto e co-prodotto da Mel Gibson. Il film è stato interamente girato in Italia, tra Matera e Cinecittà. La trama del film cerca di seguire il racconto dei Vangeli creando una sinossi-armonizzazione di essi data la loro complementarità (vedi tavola sinottica in Passione di Gesù). Alcune delle scene sono tratte dai diari di Anna Katharina Emmerick, una mistica tedesca vissuta tra il 1774 ed il 1824 — in particolare dal suo libro La dolorosa passione del Nostro Signore Gesù Cristo —, da Mistica Città di Dio di María di Ágreda e da L’Evangelo come mi è stato rivelato di Maria Valtorta. Secondo il giornalista del New York Times Stephen Prothero, Mel Gibson si sarebbe ispirato anche alla Storia di Cristo di Giovanni Papini per il suo film.

Il film ha ottenuto molto successo, incassando a livello internazionale 611.899.420 dollari: negli Stati Uniti ben 370.782.930, in Italia 19.939.336 euro. È risultato così il film più visto nelle festività di Pasqua del 2004.

La trama

Nelle ore tarde della notte, nel giardino boscoso del Getsemani, Gesù prega mentre i suoi discepoli Pietro, Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo, dormono. Mentre prega in isolamento, Satana gli appare in forma androgina e lo tenta, affermando che nessuno può sopportare il peso che Dio gli chiede: soffrire e morire per i peccati dell’umanità. Il sudore di Gesù si trasforma in sangue e gocciola a terra mentre un serpente emerge dalle sembianze di Satana. Gesù sente i suoi discepoli chiamarlo e rimprovera Satana schiacciando la testa del serpente.

Giuda Iscariota, un altro dei discepoli, volendo forzare Gesù a usare i suoi poteri perché liberi gli ebrei dai romani, decide di tradirlo solo per costringerlo a fare ciò che sperava credendo che se avesse messo il suo maestro in una situazione di grave pericolo avrebbe usato i suoi poteri divini di Figlio di Dio per liberarsi dai suoi oppressori e condurre gli ebrei alla libertà. Così, dopo aver ricevuto un compenso di 30 monete d’argento, conduce un gruppo di guardie del Tempio nella foresta e tradisce l’identità del Maestro. Quando le guardie lo arrestano, scoppia una rissa in cui Pietro estrae la spada da un fodero e mozza l’orecchio di Malco, una delle guardie e servo del sommo sacerdote Caifa. Gesù raccoglie l’orecchia mozzata e compie l’ultimo suo miracolo rimarginandogliela sulla ferita di Malco, rimproverando Pietro. Mentre gli apostoli fuggono, le guardie assicurano Gesù e lo picchiano durante il viaggio verso il Sinedrio. Giuda, che assiste alle percosse e ai maltrattamenti a cui Gesù viene sottoposto, lo istiga ad usare i suoi poteri per liberarsi e dimostrare ai suoi nemici che è il Figlio di Dio, ma ancora una volta Gesù non cede lasciando Giuda scioccato e sconvolto dal vedere ciò in quanto non era quello che sperava che accadesse: ciò gli fa realizzare di aver commesso un terribile errore…

Jim Caviezel

Nonostante ne serbi un ottimo ricordo (qualche tempo fa definì La Passione di Cristo il più grande film di sempre), Jim Caviezel subì infatti un’incredibile serie di incidenti sul set del film che narra gli ultimi giorni di vita di Gesù: il più incredibile resta sicuramente quello che vide l’attore colpito da un fulmine durante la scena della crocifissione, ma le sventure non si fermano certamente qui:

Non molte persone vengono colpite da un fulmine; io sì – aveva raccontato l’attore nel 2018 al Catholic Courier. Cinque mesi e mezzo di freddo. Ho dovuto subire due interventi al cuore, compreso un intervento a cuore aperto, a causa di quel film.”

L’attore, ad esempio, fu anche realmente frustato per ben due volte, tornando a casa con una cicatrice di circa 30 centimetri sulla schiena; dopo esser stato colpito dal fulmine di cui sopra, inoltre, i suoi capelli presero fuoco, scatenando un piccolo incendio che fortunatamente non causò particolari danni agli altri presenti:

“Uscire al freddo, di notte, e con il vento gelido, era tremendo. Eravamo a una scogliera di 900 metri di altezza e il vento scendeva sopra di essa. Avevo la spalla sinistra lussata. Inoltre avevo la polmonite. Mi sono davvero ammalato. Ma se avessimo girato quel film in uno studio, non avreste visto quella performance. Ne è valsa la pena? Assolutamente.”

Dal fuoco al freddo e al gelo: per alcune riprese in cui fu esposto alle intemperie, infatti, Caviezel finì in ipotermia e si beccò una bella polmonite; il trucco utilizzato per gonfiare gli occhi dell’attore, inoltre, causò al povero Jim delle terribili emicranie. Come molti sanno tuttavia, a cause della natura molto divisiva de La Passione di Cristo,la carriera di Jim Caviezel ha subito una brusca frenata. Cosa di cui tuttavia era perfettamente a conoscenza prima dell’inizio delle riprese.