Nonostante Sanremo stia accogliendo tantissimi spettatori alla sua corte che sembrano apprezzare ciò che Amadeus sta facendo in questi anni, c’è anche chi, invece, critica candidamente la Kermesse e le scelte del direttore artistico. Stiamo parlando di Simone Cristicchi,  che, intervistato da “AdnKronos” sul perché non abbia presentato a Sanremo il suo nuovo libro sul tema delle foibe, risponde:

“A Sanremo? Si danno 15 minuti a certi personaggi squallidi. Non credo sarebbe un problema dare 20 secondi di tempo per parlare della tragedia delle foibe. Potrebbe essere sicuramente utile. Ma ogni volta sembra quasi di dover chiedere l’elemosina per parlare di foibe. La questione è comunque delicata e va chiesta a chi dirige il ‘baraccone’ del Festival; dipende da chi sceglie e anche da chi sceglie di non dirlo”.

Il cantante che tutti abbiamo conosciuto dopo la sua hit “Vorrei cantare come Biagio”, ormai entrata nella storia della musica italiana, ammette comunque che sarebbe stata una buona idea parlare di ciò a Sanremo:

“Il giorno del Ricordo deve entrare nella coscienza collettiva degli italiani è uno spazio del genere, con decine di milioni di persone e che guardano la tv, sarebbe sicuramente utile”.