Dopo il successo di Viaggi di nozze uscito nel 1995, Carlo Verdone realizzò nel 1996 Sono pazzo di Iris Blond, una commedia dolceamara molto distante dai suoi precedenti lavori, parecchio ‘europea’ e incentrata sulla musica. Come protagonista femminile scelse Claudia Gerini con la quale si era trovato estremamente bene nel film precedente, dove con estrema complicità erano riusciti a dare vita alla coppia di coatti più amata di sempre, Ivano e Jessica. La Gerini, che all’epoca aveva solo 25 anni, dimostrò grande versatilità nello scrollarsi di dosso il personaggio di Viaggi di Nozze, mostrando delle ottime doti canore nei panni di Iris Cecere, cameriera italiana emigrata in Belgio con la passione per il canto. Di lei si innamora Romeo Spera (Verdone), cantante e vecchia gloria degli anni ’70, che, colpito dalla bravura della ragazza, decide di formare con lei il duo musicale elettropop “Iris Blond and the Freezer“. Dopo svariati concerti di successo, Iris riceve una proposta di lavoro come solista che finirà per accettare, spezzando il cuore di Romeo.

Il flirt

L’alchimia tra Verdone e la Gerini è la chiave di successo della storia; all’epoca i due attori erano molto uniti, in un rapporto che sfociò anche oltre la semplice amicizia. Ne parlò tempo fa la stessa Gerini, ammettendo l’esistenza di un flirt (QUA per vedere il video):

“Ci sono stati due anni, quelli in cui abbiamo girato e promosso Viaggi di nozze e Sono pazzo di Iris Blond, in cui abbiamo praticamente “convissuto” – aveva raccontato – Siamo stati amici e confidenti con una cotta reciproca”.

“Il flirt è durato un pochino – raccontò in un’altra intervista a Le belve  -. Io ero innamorata di lui da sempre. C’è sempre una sorta di transfert col regista, anche perché io ero single in quel momento. Questa grande intesa si è trasformata in un flirt. Poi però abbiamo capito che né io né lui eravamo pronti per una relazione. Forse più io non ero nelle condizioni di intraprendere una convivenza o una relazione seria. Lui aveva un’età in cui voleva stare tranquillo, non gli piaceva uscire. Io avevo 25 anni, ero un fuoco d’artificio”.