Aldo, Giovanni e Giacomo, uno dei sodalizi artistici più noti e amati della storia dello spettacolo italiano degli ultimi decenni – protagonista di spettacoli teatrali, televisivi e cinematografici dal successo travolgente – si forma come “trio” nel 1991. I suoi tre componenti, però, iniziano separatamente le loro carriere parecchio tempo prima.

Aldo Baglio

Nato a Palermo il 28 settembre 1958 da una famiglia di modeste condizioni economiche originaria di San Cataldo (CL), da cui prende il nome, al suo seguito si trasferì a Milano nel 1961, all’età di tre anni. Infatti il suo caratteristico accento del sud in realtà è marcato: Aldo parla con l’accento del nord (difficile a credersi lo sappiamo). 

Giovanni e Giacomo

Proprio a Milano incontra Giovanni Storti. I due studiano insieme danza mimica e frequentano anche la scuola di melodramma del Teatro Arsenale di Milano, dove Giovanni si diploma nel ’77 e Aldo nel ’78.

Entrambi iniziano prendendo parte ad alcuni spettacoli di cabaret e poi interpretano dei ruoli in alcune fiction televisive, tra cui Professione vacanze, che vede tra i protagonisti Jerry Calà.

Dal 1985 inizia a lavorare presso il Palmasera Village Resort di Cala Gonone, in Sardegna, dove forma sempre con Aldo un duo comico chiamato I suggestionabili. Qui fanno la conoscenza di Giacomo Poretti, allora capovilaggio. In quel gruppo di animatori giovani promettenti facevano anche parte Stefano Belisari (come disc jockey), Giorgio Porcaro, Mario Zucca, Eraldo Moretto e Marino Guidi.

L’unione

Il trio così come lo conosciamo si forma nel 1991, quando Aldo e Giovanni decidono di chiamare Giacomo e lo invitano a fare degli sketch con loro. Nel biennio seguente, ribattezzatisi in Aldo, Giovanni e Giacomo, i tre recitano in teatro insieme a Massironi in spettacoli quali Lampi d’estate (1992) o Aria di tempesta (1993). È con I corti di Aldo, Giovanni & Giacomo, portato in scena l’anno seguente per la regia di Arturo Brachetti, e giunto a corollario del successo televisivo con Mai dire Gol, che il trio ottiene la definitiva consacrazione presso il grande pubblico.