Diretto da Michael Showalter, da una sceneggiatura di Abe Sylvia, The eyes of Tammy Feye racconta la vita di Tammy Faye e di suo marito, Jim Bakker, riusciti tra gli anni ’70 e ’80 a creare dal niente la più nota rete televisiva di trasmissioni religiose al mondo. Presentato come film d’apertura alla Festa del cinema di Roma.

TRAMA

Negli anni Settanta e Ottanta, Tammy Faye e suo marito Jim Bakker, entrambi di umili origini, riuscirono a creare il più grande network televisivo religioso al mondo e un parco a tema. Celebre per il suo messaggio di amore, accettazione e prosperità, Tammy Faye divenne inseparabile dalle sue ciglia finte, dalla sua stravagante voce da cantante e dal suo desiderio di raggiungere persone di tutte le estrazioni sociali. Tuttavia, non passò molto tempo prima che irregolarità finanziarie, rivali truffaldini e scandali demolirono l’impero che i due avevano faticato a costruire.

RECENSIONE

Seguendo una narrazione abbastanza classica e raccontando gli eventi in ordine cronologico, la vita di Tammy Faye si dipana dal suo fascino infantile per la religione al corteggiamento con un giovane Jim. Caratterizzata da ciglia finte, da un modo di cantare particolare e dalla voglia di accogliere persone di ogni estrazione sociale, il film di Showalter vuole chiaramente umanizzare questa figura caduta spesso nel ridicolo, ma non sembra trovare le dimensioni o i mezzi per farlo. Non riuscendo davvero a scavare in ciò che questa storia dice sulla fede, l’accettazione e la resilienza, The eyes of Tammy Feye merita la visione solo per la strepitosa interpretazione di Jessica Chastain. L’attrice riesce ad andare a fondo del personaggio, cercando più sfumature possibili, nonostante sia intrappolata in una sceneggiatura dalla mentalità letterale.

Nonostante la mancanza di coraggio per trasmettere la natura selvaggia del personaggio, il suo ambiente e il pathos della sua storia, The eyes of Tammy Feye riesce, soprattutto attraverso la bravura della sua attrice, a convincere gli spettatori che, sotto la voce allegra e il trucco caricaturale, c’era qualcuno che meritava sicuramente simpatia.