Troppo forte è una commedia scritta, diretta e interpretata da Carlo Verdone

IL FILM

Nella periferia di Roma vive Oscar Pettinari (Carlo Verdone), un giovanotto che si atteggia da bullo e sogna di entrare nel mondo del cinema. Con la sua moto si reca spesso negli studi di Cinecittà, dove però riesce a essere scritturato solo per piccoli parti da stuntman in film di serie b. Un giorno, dopo l’ennesimo provino andato male per un importante produzione americana, il ragazzo incontra per caso il bizzarro avvocato Giangiacomo Pigna Corelli (Alberto Sordi), il quale gli consiglia di vendicarsi del produttore truffandolo. L’idea è di simulare un incidente con la moto di Oscar e la macchina del produttore, per farsi poi dare i soldi dell’indennizzo: sfortuna vuole però che alla guida della Rolls Royce ci sia l’attrice Nancy (Stella Hall), che rimasta ferita al volto, perde la parte nel film. La giovane donna americana, ora sola e senza soldi, si rivolge ad Oscar – in realtà ragazzo dal carattere bonario – il quale la ospita a casa sua e tra i due inizia a nascere una forte amicizia.

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L’ISPIRAZIONE DI OSCAR PETTINARI

Carlo Verdone, durante un evento di presentazione del suo nuovo libro “La Carezza della Memoria“, è stato intervistato al CineVillage Talenti dove ha raccontato da dove ha preso l’ispirazione per il suo personaggio, Oscar Pettinari. L’attore ha ricordato che prese spunto da una sala giochi che frequentava negli anni 70 80.

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“In queste bische popolari certo c’erano tipi dediti al riciclaggio, alla pianificazione dei furtarelli, al gioco d’azzardo. Il flipper e il biliardo però portavano anche personaggi più innocui, come lo sbruffone che raccontava vanterie con le donne e argomenti simili. Si vantavano delle prestazioni d’amore. In fondo erano innocui, io ne ho preso uno e l’ho raccontato in un mio film. C’era un certo Er Cilindro che faceva dei punteggi stratosferisci al flipper e lasciava il quantum a pennarello sul vetro. Volevamo tanto conoscerlo fino a che un giorno si presenta un cafone, aveva i capelli alla Elvis, pantaloni attillati, parlava di esperienze sessuali. Poi va a giocare e io ho memorizzato alcuni suoi gesti, aveva un rapporto sessuale con il flipper…io non sapevo che avrei fatto l’attore ma quando fu il momento di scrivere Troppo Forte pensai a lui…”

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