Nel suo libro di memorie, “I Your Huckleberry“, che uscirà negli Usa il 21 aprile,  Val Kilmer ha parlato per la prima volta del male che l’ha colpito 5 anni fa e di come Cher, con cui usciva nei primi anni ’80, lo abbia aiutato a superare alcuni giorni tremendi di quel periodo, risoltosi con la guarigione perché per fortuna l’avevo preso in tempo.

La diva della musica nonché premio Oscar per il film “Stregata dalla luna“, oggi 73enne, non appena venuto a conoscenza che Kilmer non stava bene lo invitò subito a trasferirsi da lei. Kilmer abitava da solo e lei non voleva fosse solo nell’affrontare il dolore e la battaglia. E così Kilmer trovò in Cher un “suo angelo“, come l’ha più volte definita nel libro. La star le è stata vicino durante tutto il periodo tra cicli di chemio e notti insonni. Di cui una in particolare rimasta ben impressa nella memoria dell’attore.

Kilmer nel libro ricorda infatti un aneddoto molto particolare durante una serata a casa di Cher.

Una notte mi svegliai all’improvviso vomitando sangue che copriva il letto come una scena de ‘Il Padrino’. Ho pregato immediatamente, poi ho chiamato il 911. Cher era lì con me, è intervenuta subito per soccorrermi. Non sapeva cosa fare, ma mi stringeva forte. Ricordo ancora le sue mani sporche del mio sangue e il suo tentativo riuscito, in tutto quell’orrore, di riuscire a strapparmi una risata“.

Quando arrivò l’ambulanza, infatti, c’era un paramedico che assomigliava completamente a Gregory Peck.

Ero a terra, in gravi condizioni, poi l’ho vista mentre si mangiava con gli occhi il paramedico, che era uguale a Gregory Peck, bello da morire. Cose che capitano solo a Hollywood, sapete? E ricordo che nonostante fossi zuppo  di sangue, ho attirato la sua attenzione e ho aggrottato le sopracciglia come Groucho Marx. Cher arrossì perché l’avevo beccata ma poi non poté fare a meno di ridere a crepapelle per la sua audacia. Lei è sempre in modalità seduzione.

La sua risata fu contagiosa per l’attore che in proposito ha raccontato:

Presi a ridere anch’io. Ed eccoci a scherzare sulla bellezza e sul desiderio, mentre io con tutto quel sangue sembravo uno stuntman del film ‘Le Iene’ di Quentin Tarantino e, sì, mentre la mia vita sembrava finire. Ridevo forte anche perché forse avevo tanta paura di non farcela quella notte perchè ridere non faceva altro che peggiorare la mia situazione ma non riuscivo a smettere. 

Abbiamo riso così forte, a crepapelle che i miei organi vitali stavano per collassare, avevo i valori alle stelle. Allora il paramedico dato che non riuscivo a smettere mi ha dovuto zittire infilandomi a forza una maschera d’ossigeno

. Poi la corsa in ospedale con Cher che gli stringeva la mano.

Non dimenticherò mai quello che ha fatto per me. Per me sarà sempre amica, amante, la mia roccia. Mi ha salvato la vita, le sarò per sempre grato per ogni suo gesto d’amore“, ha concluso Kilmer.

FONTE PEOPLE