Giovanni Veronesi è stato intervistato dal C0rriere.it dove ha avuto modo di raccontare alcuni aneddoti della sua carriera e di svelare i progetti futuri. Il regista ha parlato anche di Francesco Nuti, un amico fraterno: 

«Lui non fa parte della mia famiglia, ma è come se fossimo fratelli. Se non ci fosse stato lui il mio mestiere non sarei riuscito a farlo in questo modo, entrando dalla porta principale. A parità di talento ne ho visti tanti rimanere al palo, io non mi reputo Kubrick, so benissimo quali sono miei limiti. Sono stato aiutato un po’ dalla fortuna e molto da Francesco, che nei primi anni della mia carriera mi ha spalleggiato, mi ha prodotto film, me li ha fatti scrivere».

Va sempre a trovarlo in clinica. Come fa a essere sicuro che lui capisca?
«Non sono sicuro, ma la speranza è talmente tanta che esco sempre soddisfatto. E poi lui sorride, mi guarda, alle volte spero che non capisca perché ho paura che possa soffrirne».

Il film che avrebbe voluto dirigere?
«La grande guerra, che con Blade Runner ha il finale più bello della storia del cinema».

L’attore?
«Beh, io ho diretto Robert De Niro…».

Vi sentite ancora?
«Sì e quando gli scrivo mi risponde prima di certi miei amici, ai quali poi lo rinfaccio…».