Il film

RoboCop 2 uscì nel 1990 diretto da Irvin Kershner, ed è ovviamente il sequel di RoboCop di Paul Verhoeven (1987), e precede RoboCop 3 di Fred Dekker (1993).

La trama

È trascorso un anno da quando l’agente Alex Murphy, ufficialmente ucciso nell’adempimento del suo dovere, è stato impiegato nella costruzione del primo cyborg RoboCop. La OCP sta passando problemi finanziari in quanto non è ancora iniziata la costruzione di Delta City, ma è in vantaggio poiché l’amministrazione deve restituire una grossa somma alla multinazionale, e il municipio non è in grado di risolvere la questione; di conseguenza Detroit verrà dichiarata “proprietà privata della OCP”.

RoboCop, insieme alla collega Anne Lewis, sta dando la caccia a Cain, un criminale che negli ultimi giorni sta trafficando una droga chiamata Nuke che sta diffondendo una scia di sangue tra i poliziotti, molti dei quali sono in sciopero per via dei soprusi sindacali della OCP. RoboCop scopre il covo di Cain e la raffineria principale di Nuke. A sorpresa, il cyborg viene danneggiato da una mitragliatrice della banda, catturato e fatto a pezzi.

A stento ancora in vita, viene scaricato dai criminali davanti alla stazione di polizia e tenuto in vita dai tecnici addetti alla sua manutenzione. Gli scienziati della OCP sarebbero in grado di ripararlo, però non hanno per il momento l’ordine di procedere. Il presidente della multinazionale preferirebbe affinare le tecnologie di cui dispone con la creazione di un altro cyborg, il RoboCop II. Tuttavia successivamente RoboCop viene ricostruito per evitare una caduta di consensi e d’immagine pubblica, ma dotato di una programmazione con un eccesso di direttive che compromettono le sue capacità arbitrarie col rischio di farlo impazzire…

la sceneggiatura


La produzione di questo film fu molto travagliata. Questo perché venne cambiato regista poco prima di girare, finendo per cambiare drasticamente la storia. Nancy Allen ad esempio (l’interprete di Anne) non vedeva l’ora di realizzare la sceneggiatura originale del sequel sotto la direzione di Tim Hunter. Quando Hunter venne però sostituito da Irvin Kershner, Irvin cambiò la sceneggiatura che (secondo Allen) risultava in precedenza molto più brillante ed intelligente.

Peter Weller stesso (l’attore protagonista) ha criticato la sceneggiatura, dicendo di trovarla senza spina dorsale e di quell’anima particolare presente nell’originale. Weller ha cercato di convincere i produttori ad inserire nel terzo atto del film un momento emotivamente e moralmente forte per il protagonista, invece di fare solo uno sparatutto. I produttori però hanno ritenuto che la battaglia tra Robocop e Cain fosse sufficiente.


Un futuro

Ora vi diciamo una cosa: prossimamente verrà realizzato un sequel diretto del primo RoboCop, eliminando di fatto il secondo e terzo capitolo. Ed indovinate: la sceneggiatura che verrà utilizzata sarà proprio quella scartata al tempo.

Questa la scarna e generica sinossi ufficiale di RoboCop Returns (così si chiamerà):

Regna l’anarchia e il destino di Detroit è in bilico, quando RoboCop fa il suo trionfale ritorno per combattere il crimine e la corruzione.

Il nuovo script si baserà pertanto sulla versione scartata che vedrà una riprogrammazione di RoboCop a distanza di anni, in un futuro ancora più distopico, dove sarà una pedina nella lotta tra una società onnipotente, il governo e una popolazione impoverita.