Intervenuto ai microfoni di “Un Giorno da Pecora” su Rai Radio 1, Al Bano ne approfitta per ricordare il profondo legame che lo univa a Silvio Berlusconi:

“In Berlusconi ho trovato un amico con la ‘a’ maiuscola. Ricordo che quando mi è successo quello che mi è successo a New Orleans (la scomparsa della figlia Ylenia, ndr), Berlusconi mi mandava un telegramma al giorno, si è messo a disposizione per qualunque cosa, umanamente è stato molto presente”.

Il cantante, infatti, sarà, dal 29 settembre, al Berlusconi Day, la festa in programma a Paestum per rendere omaggio al leader scomparso lo scorso giugno:

“Vado comunque a cantare, non sono bravo nei discorsi. Se mi chiedessero di cantare ‘Felicità’ la canterò, quel brano ormai è diventato un inno”.

Al Bano ne approfitta, poi, per ribadire le sue scelte politiche:

“Io non appartengo a nessuno, io tengo a questo Paese. Quando vado all’estero mi chiedono ancora molto di Berlusconi, cosa succederà ora che non c’è più”.

Per quanto riguarda i migranti, invece, il cantante  pensa che:

“Bisogna dar loro una mano. Ci vuole una politica come quella tedesca e come quella che si ha in molte parti del mondo”.